Roberto Ampuero
I nostri anni verde oliva
Una storia cubana
(Fusi orari) – I libri di Internazionale
Traduzione
di Sara Bani
Pag. 380
– Euro 16,00
www.fusiorari.it
Roberto Ampuero consegna alla storia della letteratura
latinoamericana molto di più che uno straordinario romanzo autobiografico. I nostri anni verde oliva è la storia di un giovane cileno
in fuga dal golpe di Pinochet che approda nella Cuba di Fidel Castro per
coronare una storia d'amore, ma che giorno dopo giorno vede morire i suoi
sogni. Cuba si trasforma in una trappola senza via d'uscita, la famiglia cubana
si sgretola, il suo comunismo romantico si fa sempre più disincantato sotto i
colpi sferzanti della realtà. La fuga diventa la sua unica ragione di vita,
come per la maggior parte dei cubani, perché il sogno giovanile gli si rivolta contro
e lo soffoca.
Ampuero giunge a Cuba con la speranza di una rivoluzione fresca, giovane e popolare, la speranza
di continuare a essere
comunista in modo onesto, ma finisce per ricredersi, fino a rifiutare di
entrare nelle FAR per morire in Angola o in Nicaragua. Non volevo diventare carne da macello per nessun regime, confessa,
ma soprattutto si accorge che ogni
persona aveva una tessera di razionamento per i generi alimentari e i vestiti
che regolava in modo rigido la sua esistenza. Non erano frottole anticomuniste.
Le quote erano inferiori a quelle di una famiglia di ceto medio - basso in Cile.
Non comprende perché L'Avana è ridotta così, mentre negli anni Cinquanta godeva
di un livello di vita elevato, uno dei più alti dell'America Latina. Non si
spiega come la rivoluzione abbia potuto trasformare un popolo religioso e
legato alla santeria,
in un esercito ateo. Osserva e critica la persecuzione degli omosessuali e
l'assurdo progetto di rieducarli nei campi di lavoro, le famigerate UMAP, dove
si dorme in baracche recintate da filo spinato. Si rende conto che la
rivoluzione ha messo al bando tutti i libri critici verso il socialismo e che sono
proibiti autori come Ortega y Gasset,
Octavio Paz, Arthur Koestler,
José Lezama Lima, Vargas Llosa, Cabrera Infante, Bulgakov,
Solzhenitsyn, Virgilio Piñera,
Heberto Padilla e Antonio Arrufat. Nel Cile di Allende non accadeva, nel socialismo
che aveva difeso e che adesso rimpiange si poteva leggere ogni tipo di autore
ed era consentito avere idee diverse dal governo. Allende voleva trasformare il Cile in un paese più giusto e democratico
attraverso l'uso della ragione e la conquista della maggioranza. A Cuba,
invece, conta solo l'opinione di Castro ed è fondamentale adeguarsi. Ci sono
volti di ex rivoluzionari che spariscono dalle foto accanto a Fidel (Carlos Franqui su tutti), che resta sempre più solo. Ampuero condanna la guerra di Angola come uno dei più
grandi errori del regime che rende il popolo cubano ancora più povero e molte
madri orfane dei loro figli.
Heberto Padilla è uno dei
protagonisti di questo romanzo - verità, il
poeta dissidente che viveva emarginato ed espiava la sua audacia di criticare la
rivoluzione. Ampuero racconta le vicissitudini
dell'autore di Fuera del juego, imprigionato, torturato, costretto a una
ritrattazione, infine isolato e dimenticato, in attesa di una difficile
partenza da Cuba. Padilla viene salvato dal carcere
da una valanga di telegrammi spediti da intellettuali europei, ma vive giorni
sempre uguali in compagnia di una bottiglia di rum, accusato di essere un
agente della Cia e incapace di scrivere. Per non impazzire legge, traduce (ma
il regime impedisce che il suo nome compaia, viene cancellato con cura…), verga
poche pagine al giorno del romanzo - biografia che uscirà dopo la sua fuga
negli Stati Uniti (Nel mio giardino
pascolano gli eroi). “Credo nel sistema statunitense, dove ho vissuto per
diversi anni prima della rivoluzione: si paga per quello che si riceve” sostiene.
Ampuero si trova prigioniero in una Cuba che non è il
sogno giovanile di un paese dove hanno realizzato la giustizia sociale, ma
l'incubo quotidiano fatto di mancanze e proibizioni. Comincia a odiare chi ha
venduto la patria a Mosca, imponendo un sistema estraneo alla mentalità
estroversa, spontanea e sensuale degli abitanti dell'isola.
Cuba si
trasforma in una trappola. Ampuero non se la sente di
fare una vita in cui le preoccupazioni quotidiane siano soltanto tenere a freno la lingua e cercare qualcosa
da mettere in pentola. Per questo decide di fuggire e solo dopo lunghe
peripezie riesce nel suo scopo, dopo aver compreso che quel paese socialista
somiglia terribilmente al suo Cile distrutto da una dittatura spietata. Le
ultime illusioni giovanili cadono sotto il sole dei tropici, ma lo scrittore è
felice soltanto quando sa che può abbandonare l'inferno nel quale era stato
relegato. Negli Stati Uniti riabbraccia Padilla, fa
in tempo a fargli leggere questo libro prima che il poeta muoia senza coronare
il suo sogno di tornare a rivedere Cuba.
I nostri anni verde oliva è un piccolo capolavoro, un romanzo
utile, oserei dire indispensabile, per far capire ai nostri giovani il
significato della parola libertà. Da
leggere e sottolineare.
Gordiano Lupi