Il
maniaco e altri
racconti
di Sergio Sozi
Walter
Casini Editore
www.casinieditore.com
Pagg. 140 € 16,00
Sozi è scrittore raffinato, ha una
concezione alta della scrittura, non
riuscirebbe a scrivere mai qualcosa di banale. Ne
“Il maniaco e altri racconti” sperimenta nuove vie linguistiche che danno al
testo assoluta originalità. Se è vero che la letteratura ha una “verità da
dire”, Sozi ha inventato una verità tutta sua per
dirla, un tourbillon fantastico di girandole comico
grottesche lambiccate di alchimie verbali. Coniuga esuberanza e
limpidezza come un Gadda
irriverente e frenetico. Ma attenzione a non cadere nell'errore
di farne un epigono dei grandi sperimentalisti linguistici (Gadda, D'Arrigo,
Landolfi) si rischierebbe di fargli torto. Sozi tenta
di imporre in questo libro il suo stile personalissimo, avvalendosi di
fondamenta solide e ben strutturate. Al centro dei suoi racconti troneggia la
figura di Euterpe Santonastasio,
capitano della Compagnia Trieste II, il quale si
ritrova a dover districare casi polizieschi al limite del reale: le lettere
sentimentali inviate da un ignoto autore, “il maniaco”, un maniaco della
scrittura. Niente stragi e spargimento di sangue, né violenze sessuali. Sozi gioca con una scrittura plurilinguistica amalgamando
triestino, siciliano, romano e neologismi, ottenendo risultati efficacissimi. E
si rivela ironico, brillante, mai scontato, lontano da un certo manierismo
edulcorato. Altro aspetto da non sottovalutare è la ricerca dell'assurdo e del
paranormale, come nella storia degli animali parlanti. Assurdo e grottesco si
assemblano in una continua ricerca che rende pirotecnici i personaggi
inventati, sì da far considerare l'impianto poliziesco semplice artificio
letterario ad uso e consumo della materia narrata. Uno scrittore refrattario a
certe mode consumistiche, che percorre il proprio filone narrativo con forza,
caparbietà e coraggio, da seguire con interesse.
Salvo Zappulla
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