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  Letteratura  »  Katia Ciarrocchi ha recensito Il fabbricante di specchi, di Philipp Vandenberg, edito da Piemme 27/01/2009
 

Titolo: Il fabbricante di specchi
Autore: Vandenberg Philipp
Prezzo: € 8,90
Dati: 2003, 512 p., brossura
Editore: Piemme (collana Piemme pocket)

Più dell'oro è il piombo che ha cambiato il mondo.
E' più del piombo nei fucili quello nelle casse di Composizione


Fin dalle elementari, abbiamo studiato sui sussidiari di un certo Gutenberg quale inventore della stampa. Vandenberg ci racconta che gli inventori della stampa con caratteri mobili sono stati i cinesi. Fruitore di tale “stregoneria” e importatore in occidente è un certo Melzer di Magonza, in origine fabbricatore di specchi concavi e convessi quasi opere di stregoneria nella Magonza del ‘400. Melzer diventa ricco e influente, ma anche facile bersaglio di pericoli e tentazioni. Il suo aiutante subdolo e arrivista: un certo Gutenberg, dopo aver appreso tutti i segreti, diviene poi famoso per aver stampato la prima Bibbia, mentre il suo padrone, poveretto, stampava una bibbia eretica solamente per paura di ritorsioni. Ma sarà stato veramente così? Nel mezzo tanti personaggi che si muovono fuori e dentro a una Costantinopoli ormai in pericolo, ancora capitale di un favoloso impero, a fatica riesce a resistere ai continui attacchi dal mare che con accanimento le sferrano i Turchi Ottomani. Tra i vari personaggi la figlia di Melzer, un matrimonio combinato, l'odio della ragazza per il genitore, avventure, vicissitudini degne di un thriller, fughe, disgrazie e prigionia per Melzer.
Ma la vera trama di questo romanzo d'avventura, dalla scrittura sciolta e serrata, che ci incatena alla lettura tutta di un fiato, è l'invenzione della stampa.
L'invenzione della stampa ha sicuramente avvicinato il mondo e le culture e l'appassionante giallo della sua nascita, con i protagonisti che corrono ai quattro capi dei tre continenti conosciuti, dalla lontana Cina al Bosforo, dall'Italia all'Europa del Nord, con velocità e senza sosta, sembra darci nelle vicende dei protagonisti tale impressionante idea di avvicinamento e di velocità. Ma forse nel piombo dei caratteri mobili c'è anche l'opera del diavolo, o meglio la brama di potere degli uomini: la scrittura è un artificio di cui tutti i grandi e potenti dell'epoca vorrebbero, impossessi, dal Papa Eugenio IV, al sovrano d'Aragona, dall'imperatore romano d'Oriente ai potenti veneziani membri del Gran Consiglio, ma in quest'opera c'è troppa bramosia e su di essa incombe la fatalità della sfortuna se è vero che J. Gutemberg finirà morto alcolizzato e pieno di debiti nonostante l'enorme fama e la ricchezza raggiunte con la diffusione della sua creazione.

Note biografiche dell'autore:

Philipp Vandenberg (pseudonimo di Hans Dietrich Hartel; Breslavia, 20 settembre 1941) è uno scrittore, giornalista e storico dell'arte tedesco.
Ha esordito con il romanzo La maledizione dei Faraoni, divenuto subito un best seller a livello mondiale.
Ha scritto romanzi e saggi tutti di grande successo, spesso ambientati nel mondo dell'archeologia.
Vandenberg è tuttora uno degli autori tedeschi più conosciuti, i suoi libri sono stati tradotti in trentatré lingue.

                            Katia Ciarrocchi

 

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