Un tè prima di morire
di
Enrico Gregori
Bietti editore
Pagg.138 € 10.00
Enrico
Gregori è il responsabile della pagina di nera del Messaggero, giornalista
abituato a lavorare in strada, a contatto con la realtà più cruda, e
sicuramente nella stesura di questo primo romanzo il suo mestiere ha influito
molto. “Un tè prima di morire”( Il libro si può
acquistare via internet nel sito www.ragioncritica.it) non è un noir classico,
l'allegoria piuttosto di un'umanità smarrita tra ansie, frustrazioni e miserie
latenti. Un microcosmo dalle infinite sfaccettature, scritto con raffinatezza e
ironia. Lo stile è asciutto, essenziale, da giornalista che preferisce andare
al sodo evitando fronzoli e alchimie linguistiche. Amplessi furenti consumati
di fretta e via, traffici sporchi, illeciti sodalizi, ricerca di guadagni
facili. E poliziotti che indagano. Gregori, come un sapiente regista teatrale,
ci propone scene di drammatica intensità, affondando rasoiate
cruenti sulle debolezze e le ipocrisie dei suoi personaggi. E sembra
divertirsi, giocare sornione manovrandone i fili da dietro le quinte, in un
palcoscenico di marionette senza testa e senza amore. Il risultato è un romanzo
armonico, gradevolissimo, che si dilata notevolmente con il susseguirsi delle
pagine, in un coro di voci perfettamente intonate. Un' orchestra
cui non è consentito steccare. Nel mezzo l'attentato a Lennon, una donna
assassinata dal morso di un serpente rarissimo e un cane usato come mezzo
esplosivo per causare una strage. Storie di ordinaria quotidianità, così come
ordinarie sono le vicende umane, i fatti di cronaca, l'amore, i tradimenti, le
delusioni, le speranze. E la vita. Tutto sta a saperla raccontare.
Salvo Zappulla
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