IL
PRIMATO DELLA PIETA' di Nino di Paolo
© FARA
Editore 2008 ISBN 978 88 95139 47 0
€ 14,00 Pag.192
Il primato della pietà
è una raccolta di racconti molto
particolare, infatti ogni brano ha come titolo una delle “opere di
misericordia” elencate dalla Chiesa come manifestazione concrete di Carità,
come ci dice lo stesso autore nella prefazione.
Non può che trovarmi
d'accordo questo approccio alla scrittura che ci ricorda manifestazioni di vera
pietas nei confronti degli altri, senza per questo essere tacciati di
“buonismo”.
La prima parte del libro
ci presenta racconti autobiografici, e in questi 7 primi scritti ho trovato una
forte manifestazione di coraggio da parte dell'autore. Di Paolo si è messo a
nudo, raccontandoci episodi della propria vita intimi, personali. Ci ha
presentato la sua famiglia d'origine, quindi quella costruita insieme alla
moglie. Le sue idee politiche, la vita divisa fra due comunità diverse fra
loro: Casalanguida, il paese d'origine della sua
famiglia e Pero, dove tutt'ora vive e lavora lo scrittore.
Gli altri racconti sono
d'invenzione, anche se, bene o male, troviamo anche in questi
tracce di realtà quotidiana. E' come se l'autore abbia voluto costruirsi
una base vera, solida su cui posarsi, per meglio raccontare gli altri brani di
fantasia.
Gli scritti sono brevi,
veloci, con una scrittura spartana. I luoghi vengono perlopiù descritti
attraverso le persone e i personaggi che li popolano.
Di Paolo usa il tono
gergale tipico del nord Italia quando ci parla dei suoi protagonisti,
ponendoceli, ad esempio, come “La
Maria”, “Il Roberto”. Un modo tipico e assolutamente
dialettale, ma che proprio per questo pare ci mette subito in confidenza con
chi si presenta attraverso le pagine.
Ma quali sono questi atti
di carità? Ve ne riporto solo alcuni: “Vestire gli ignudi”. In questo primo
racconto Di Paolo ci confida i suoi ricordi dei viaggi dalla provincia di
Milano, di ritorno al paese d'origine per le ferie. Come sotto titolo aggiunge:
storie sul nostro bel vestito della festa. l'ambiente.
Oppure “Dar da mangiare
agli affamati” e ancora “Visitare i carcerati”.
I temi, seppure messi
sottobraccio alle tematiche cristiane, non sono banali,
spesso ci parlano di altro, per poi dare un senso del tutto personale all'opera
di misericordia a cui sono stati associati.
Nino ci mostra diversi
volti della nostra società, facendoci riflettere, regalandoci del tutto
gratuitamente i suoi ricordi, i suoi pensieri, la sua realtà.
Dice Carlo Penati nella
prefazione: “ E' di tanti “prossimi” che l'autore ci parla, proponendo una
galleria di ritratti impressionisti, che illustrano a pennellate rapide e
scarne ciò che ognuno può leggere solo attraverso la propria interpretazione”.
Io, personalmente, ho
trovato questo lavoro originale, un libro che “semina”.
© Miriam Ballerini