Il settimo inferno di James Patterson, Longanesi
James Patterson
e un thriller pieno di colpi di scena
La letteratura noir pullula ormai di romanzi – soprattutto a firma americana –
e questa considerazione c'induce a fare il punto sui motivi per cui un autore
di thriller debba avere più successo degli altri, vista la pletora di
“confratelli” che lo attornia.
Questo è appunto il caso di James Patterson, entrato
addirittura nel Guinnes dei Primati, per ben 45 volte
in cima alle classifiche del New York Times, capace
di vendere più di JK Bowling, John Grisham e Dan Brown
messi assieme.
Leggendo il suo nuovo romanzo, scritto in collaborazione con Maxine Paetro, «Il settimo
inferno» (Titolo originale: «7th Heaven», Longanesi,
pp.303, euro16,60, traduzione di Annamaria Biavasco e
Valentina Guani), crediamo di capire che la ragione di così sconvolgenti
consensi in romanzi seriali consista non solo nell'originalità della trama, mai
scontata, attraversata da colpi di scena inclusi come in una matrioska, nel
lessico parlato, ma anche nella brevità dei capitoletti che regalano una allure fulminea al lettore, ingolosito dalla voglia
impellente di raggiungere l'epilogo.
Anche questa volta, il peso maggiore delle indagini verserà sulle spalle
dell'agente Lindsay Boxer, intelligente partecipe del quartetto «Donne del Club
Omicidi» (omonimo titolo di un precedente bestseller dell'autore) a cui si
affiancano appunto la giornalista Cindy Thomas, il medico
legale Claire Washburn e l'avvocato Yuki Castellano.
Due giovani maniaci omicidi sono legati da un patto feroce e cruento. «Erano due vendicatori che avevano la missione di salvare
l'America da quello che consideravano un mondo osceno riservato ai soli ricchi.
Lo chiamavano “Il settimo inferno” ed era un abisso senza fondo di avidità,
bisogno di gratificazioni immediate e spreco. Un girone infernale popolato da
assassini, predatori, tiranni, ladri, scialacquatori… Proprio come nel settimo
cerchio dell'inferno descritto da Dante». I due piromani psicopatici vanno
appiccando il fuoco – per tener fede a questo loro
programma di purificazione – alle case più belle di San Francisco, condannando
a una morte terribile gli abitanti che hanno saputo trarre in inganno con
subdole manovre. Il tema bollente degli incendi s'incrocia al cold case, legato alla scomparsa di Michael Campion, figlio adolescente del Governatore della
California, sparito nel nulla, senza lasciare tracce di sé. La storia del
ragazzo, affetto da una grave malformazione cardiaca, commuove l'opinione
pubblica e fa crescere a dismisura la pressione sul detective Lindsay Boxer e
sul suo assistente Rich Conklin.
La tensione di due casi concomitanti tanto impegnativi e apparentemente slegati
fra loro, avvicinerà, anche sentimentalmente, Lindsay a Rich,
perché Patterson è abilissimo nel fondere l'ordito
con la trama nel suo scoppiettante plot narrativo.
I coup de théâtre si rincorrono senza sosta,
portandoci da una casa all'altra distrutta dai due forsennati incendiari che
lasciano motti latini, quale firma dei loro misfatti e facendoci soffermare sul
dolore di tutta la
California che tanto aveva amato il giovane Michael,
misteriosamente sparito.
Dentro le vicende ufficiali s'incuneano quelle personali
delle quattro avvenenti ragazze del Club Omicidi e dei loro compagni di vita.
Il finale si fa sempre più concitato e turbolento, per non dire dell'epilogo,
fuori da ogni aspettativa. E tutti sappiamo che merito imprescindibile di un
bravo giallista è quello di non essere mai scontato, sempre al di sopra degli
schemi.
Grazia Giordani
www.graziagiordani.it