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  Letteratura  »  Tracce d'infinito, di Beatrice Zanini, edito dal Foglio Letterario e recensito da Nicola Vacca 16/12/2009
 

Tracce d'infinito amore 


Perché il dolore entra senza bussare nelle nostre vite? So che questa domanda non avrà mai nessuna risposta. D'altronde, come scrive Rilke, siamo nati per dirci addio. Però quando muore un poeta si oscurano le ragioni del cuore.
Beatrice Zanini ha lasciato troppo presto questa vita. Insieme alla sua anima, rimangono le sue poesie che sono state raccolte in un libro che lei non ha fatto in tempo a vedere.
Tracce d'infinito ( Edizioni Il Foglio, 115 pagine, 10 euro) è un diario dalla forte intensità umana di una voce sensibile che cerca l'Assoluto. Con intelligenza e delicatezza la voce di questa poetessa è tutta immersa nel suo tempo interiore, che scandisce insieme alla sofferenza anche l'amore per tutto quello che vale la pena dirsi.
Nei giorni in cui il dolore delle carni non lascia nemmeno il respiro, Beatrice non ha mai smesso di coltivare il giardino della Poesia. Ha continuato a navigare nel mare della parola, sapendo che il naufragio era vicino. Non ha mai rinunciato a farsi cogliere dal <<soffio caldo della vita>>.
Ha continuato a annotare sui fogli bianchi della sua vita - segnata dal male - parole di grande amore che scavalcano ogni tempo e spazio. <<Mi chiedo se avrò parole ancora/ prima del congedo >>.
Così Beatrice è entrata nella morte a occhi aperti. Viva di poesia, lasciando queste tracce che non finiranno mai di parlare.


Alla veglia

Queste mie parole
che s'adagiano
al capezzale, trascinato
dalla forza dell'inchiostro
di imprimere sul bianco
Una voce.

in catarsi di pensiero.

Venite a me
sorelle di sventura
e di sollievo
a sillabare il giorno crocifisso.


Faccia a Faccia

Intorno la pioggia
che abita il sapore
della mia tristezza
un dolore che nel tempo
non si cheta,
si nutre del contrario.
Il succedersi delle stagioni
si rinnova nel perduto,
non ha potenza di germoglio
né futuro prossimo.
E la natura muore intorno
io - in lista d'attesa

Parlo della morte
ma un poco la conosco,
e chiedo tregua:

se di rapirmi avesse voglia,
lo facesse senza mostrarmi il volto.

Nicola Vacca

 

http://nicolavacca.splinder.com/

 

 

 
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