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  Letteratura  »  Il pendolo di Foucault, di Umberto Eco, edito da Bompiani e recensito da Katia Ciarrocchi 16/12/2009
 

Il pendolo di Foucault

di Umberto Eco

Bompiani Editore

Pagg. 687

ISBN 9788845214226

Prezzo € 12,00

 

 

 

 

L'autore mescola mille piste, mille storie, moltiplica i pezzi di bravura e alterna, alla Shakespeare, il prossimo e l'intimità, la follia e la saggezza. Ciascuno vi troverà il proprio miele, o la propria driga. Questo proporre a ciascun lettore una scelta vertiginosa di delizie., è uno degli aspetti del genio multiforme di Umberto Eco
(Jacques Le Goff, L'Espresso)

Da quando ho cominciato a leggere Il Pendolo di Foucault non sono più uscito di casa: ho, per così dire, sospeso la vita.
(Ferdinando Camon, Il Giorno)

 


Il pendolo di Foucault sono tanti libri nel libro. L'autore offre al lettore continui richiami e rimandi letterari, filosofici e culturali, che inducono ad approfondire l'intera storia della cultura occidentale soprattutto sul piano esoterico. Sarò molto sincera, nella prima lettura mi sono persa, non c'è una trama vera e propria ma un intreccio narrativo in cui s'intersecano alla perfezione il mistero dell'antico, il fascino dell'occulto e la realtà moderna. Poi dopo la seconda, forse la terza ne ho iniziato a cogliere l'essenza, percorrendo I diversi piani temporali e di luogo che si uniscono creando un mosaico articolato tra il mondo secolare dei Templari, quello dell'editoria e dell'informatica, nel mezzo i Miti Celtici, la Cabala, i Culti dell'antico Egitto, il Santo Graal, i Vangeli Apocrifi, Napoleone, Hitler fino a Cagliostro, con digressioni più o meno ampie come i flash back su episodi della Resistenza o quelle sul Brasile del Candomblè e del sincretismo religioso. Di certo non è un libro adatto a chi cerca una lettura leggera e senza troppo impegno o per chi abbia un atteggiamento superficiale e disinteressato rispetto ad argomenti filosofico-religiosi.
Leggevo tempo fa: “L'idea di base del libro è tutt'altro che letteraria. Il nocciolo del Pendolo di Foucault è l'esposizione paradigmatica di una tesi: le aberrazioni della ragione, ancorché affascinanti, generano mostri, e possono essere terribilmente pericolose”, credo che sia il sunto perfetto per descrivere questo libro.
La descrizione di ambienti, situazioni, abitudini, la presentazione dei vari personaggi che appaiono di volta in volta come nucleo centrale dei capitoli è indubbiamente all'altezza della fama e della capacità di Eco.
Il Pendolo è una mirabolante, vertiginosa giostra di evoluzioni, tra misteri celati (o svelati), interpretati (o travisati), tra scienze occulte, società segrete complotti cosmici e un Piano, il Piano! Quello che tre redattori editoriali si inventano per burla e per noia e che qualcuno prende molto, troppo e troppo pericolosamente sul serio. Una storia che si trasformerà in tragedia per la stupidità umana. Un libro che consiglio vivamente, soprattutto a chi desidera tuffarsi in qualche ora di puro godimento intellettuale, di divertimento intelligente, assorbente e coinvolgente.

Critico, saggista, scrittore e semiologo di fama internazionale, Umberto Eco nasce ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Si laurea nel 1954, all'età di 22 anni, presso l'Università di Torino, con una tesi sul pensiero estetico di Tommaso d'Aquino, poi pubblicata come volume autonomo.
La carriera di Umberto Eco si avvia presso i servizi culturali della Rai. Anche grazie ad alcuni amici collaboratori della trasmissione “Lascia o Raddoppia”, questi anni diventano il terreno fertile per il suo celeberrimo saggio-stroncatura di Mike Bongiorno, intitolato provocatoriamente “Fenomenologia di Mike Bongiorno” (contenuto nell'altrettanto celebre “Diario minimo”, una raccolta di elzeviri scritti per “il Verri”, la rivista di Giovanni Anceschi, riecheggianti gli esercizi di Roland Barthes).
Negli anni ‘60 insegna prima presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano, poi presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze ed infine presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Milano.
Sono gli anni italiani dell'impegno e delle avanguardie artistiche e anche il semiologo offre il suo contributo teorico aderendo al cosiddetto Gruppo 63, una corrente che ha fatto scuola in tutti i sensi (vi aderirono, fra gli altri Antonio Porta, Nanni Ballestrini, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani, Francesco Leonetti e Angelo Guglielmi).
Nel 1962 arriva l'exploit con un capolavoro della semiologia, l'ultra-adottato “Opera aperta”, un testo fondamentale per capire le evoluzioni della scienza dei segni.
Nel turbinio di attività che lo vedono protagonista, Umberto Eco trova anche il tempo di lavorare presso la Casa Editrice Bompiani (dal 1959 al 1975), come senior editor, fino a quando non viene nominato professore di Semiotica all'Università di Bologna, dove impianta una vivace ed agguerrita scuola. Nel periodo 1976-77 e 1980-83 dirige l'Istituto di Discipline della Comunicazione e dello Spettacolo, presso l'Università di Bologna.
La collezione di titoli onorifici di Eco è impressionante, essendo stato omaggiato da università di tutto il mondo, non limitandosi a ritirare le lauree honoris causa o i premi, ma anche tenendo frequentatissimi corsi.
Dal 1989 è presidente dell'International Center for Semiotic and Cognitive Studies, e dal 1994 è presidente onorario dell'International Association for Semiotic Studies, di cui negli anni precedenti è stato segretario generale e vice-presidente.
Dal 1999 è inoltre presidente della Scuola superiore di Studi Umanistici presso l'Università di Bologna. Ha collaborato con l'Unesco, con la Triennale di Milano, con l'Expo 1967-Montreal, e con la Fondation Européenne de la Culture, e con molte altre organizzazioni, accademie, e testate editoriali nazionali ed internazionali.
Numerose inoltre sono le sue collaborazioni, non solo con i quotidiani («II Giorno», «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «La Repubblica», «Il Manifesto») e a settimanali («l'Espresso»), ma anche a periodici artistici ed intellettuali («Quindici», «Il Verri», ed altri).
Umberto Eco ha svolto indagini in molteplici direzioni: sulla storia dell'estetica, sulle poetiche d'avanguardia, sulle comunicazioni di massa, sulla cultura di consumo…
Spaziando dall'estetica medievale alla semiotica ai vari codici di comunicazione artistica, la sua produzione saggistica appare estremamente varia e vasta.
Non si può dimenticare il successo planetario ottenuto con il romanzo best seller “Il nome della rosa”, seguito poi dagli altrettanto “campioni di incassi” “Il pendolo di Foucault”, “L'isola del giorno prima” e il romanzo picaresco-medioevaleBaudolino”, opere di trascinante narrativa che nessuno probabilmente si aspettava da uno studioso di filosofia e da un teorico quale Eco.
Il suo ultimo lavoro è “La misteriosa fiamma della regina Loana”, un romanzo illustrato ispirato ad un fumetto degli anni ‘30, uscito nel giugno del 2004.

Fonte: Biografieonline.it

Riferimenti storici sul Pendolo di Foucault

Quasi tutti sono consapevoli di un movimento relativo fra noi e le stelle; se capita di avere una stella sopra la testa (allo zenit), dopo qualche ora la osserveremo spostata. Ciò è spiegabile in tre moti:
a) la Terra si muove con periodo di circa 24 h in senso antiorario;
b) la volta celeste si muove con un periodo di circa 24 h in senso orario;
c) si muovono sia la Terra che la volta celeste con un periodo relativo di circa 24 h; ad esempio la Terra in senso orario con un periodo di 9 h e la volta celeste in senso antiorario con periodo di 15 h.
Copernico, ritenendola più semplice ed economica, scelse l'ipotesi a) senza però poter fornire alcuna prova.
La Chiesa, cattolica e protestante, riferendosi alle Scritture, scelse l'ipotesi b) a suo tempo formulata dagli antichi secondo i quali le stelle erano fisse su di una grande sfera che ruotava in 24 h circa intorno alla Terra, immobile al centro.
Nessuno scelse la possibilità c).
Galilei era talmente convinto della necessità di una prova da inventarla; nel Dialogo sopra il flusso e riflusso del mare sosteneva, a torto e con argomentazioni molto poco coerenti con il suo metodo scientifico, che il fenomeno delle maree fosse la prova inconfutabile del movimento della Terra e ridicolizzò Keplero che, giustamente, l'attribuiva all'attrazione lunare.
In una lettera del 1679 a Robert Hooke, Newton spiega, utilizzando le leggi della Dinamica, come la caduta dei corpi sulla superficie della Terra, dovrebbe indicare una sensibile deviazione dalla verticale, qualora venisse osservata rispetto ad un sistema di riferimento assoluto; è lo stesso Hooke ad eseguire praticamente l'esperimento, senza ottenere risultati significativi ma iniziando la lunga serie di esperienze destinate a fornire prove dirette e interne (cioè prescindendo da osservazioni atsronomiche) del movimento rotatorio del pianeta.
Guglielmini nel 1791 ripeterà l'esperimento dalla Torre degli Asinelli di Bologna, ma i risultati erano fortemente influenzati dalla resistenza dell'aria. E' forse per questo che gli ulteriori tentativi vennero condotti con successo utilizzando i pozzi delle miniere, prima da Benzenberg (1804) e poi da Reich (1831).
In seguito, la variazione di g (accelerazione di gravità) con la latitudine, dimostrò l'appiattimento della Terra ai poli e quindi la sua rotazione.
Effettuata per la prima volta nel 1851, l'esperienza del pendolo di Foucault è la prova più evidente della rotazione della Terra attorno al suo asse.
L'esperienza si basa sulla proprietà del pendolo di conservare il proprio piano di oscillazione quando è soggetto alla sola forza di gravità (eliminate perciò le forze di attrito ed altre forze esterne ).
Jean Bernard Foucault (1819 – 1868) attaccò un pendolo lungo 67 metri alla cima del Pantheon di Parigi. La sfera di bronzo pesava 28 kg.
Il piano di oscillazione del pendolo sembrava ruotare apparentemente in un tempo:
T = 24h / sin f
dove f è la latitudine del luogo.
Scriveva Foucault all'indomani di questa sorprendente scoperta:
“Il fenomeno si sviluppa con calma: è fatale, irreversibile…Si sente, vedendolo nascere e intensificarsi, che non è possibile per lo sperimentatore affrontarne o ritardarne la manifestazione…
…Ogni uomo davanti ad un tale fatto…per qualche istante rimane pensoso e silenzioso e si ritira quindi recando in il senso pressante e vivissimo del nostro incessante movimento nello spazio.
( Dimostrazione sperimentale del movimento di rotazione della Terra, Journal des Debats, 31 marzo 1851 ).
L'esperienza di Foucault fu ripetuta a S. Pietroburgo (Leningrado) nel 1931: in quell'occasione un pendolo di 93 metri e pesante 54 kg, fu attaccato alla cima della cupola della cattedrale di Sant'Isacco. L'ampiezza delle oscillazioni era di 5 metri e il suo periodo di oscillazione era di 20 secondi. Ad ogni oscillazione la punta del pendolo si spostava di 6 millimetri. In 1 o 2 minuti ci si poteva convincere del fatto che la Terra ruota realmente attorno al proprio asse polare.
Il fisico francese Jean Bernard Léon Foucault (1819-1868) effettuò nel 1851 un esperimento per dimostrare il moto di rotazione terrestre. Per evidenziare la rotazione della Terra occorreva predisporre qualcosa che rimanesse fisso mentre la Terra girava. Fu così costruito un pendolo, costituito da un filo lungo circa 70 metri, al quale era sospesa una sfera di ferro pesante 30 chili con applicata un'asticella che sfiorava il terreno cosparso di sabbia. Il pendolo venne fissato con un perno girevole alla cupola del Pantheon di Parigi.
Poiché una volta messo in oscillazione, un corpo oscilla sempre nello stesso piano, in altre parole il piano di oscillazione di un pendolo rimane invariato nello spazio, se la Terra fosse ferma l'asticella avrebbe dovuto tracciare sulla sabbia sempre la stessa riga. Invece, dai segni lasciati sul terreno si vide che effettivamente il suolo ruotava rispetto al piano in cui oscillava il pendolo. Le righe descritte dall'asticella cambiavano lentamente direzione e dopo 24 ore coincidevano nuovamente con l'oscillazione di partenza.
Va detto che questo fenomeno non si verifica all'equatore, poiché qui il piano di oscillazione è parallelo all'asse terrestre.

Fonte: Planetariodimodena.it

Katia Ciarrocchi

 

www.liberolibro.it

 

 

 

 

 
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