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  Letteratura  »  Katia Ciarrocchi ha recensito Cronache di poveri amanti, di Vasco Pratolini, edito da Mondadori 14/01/2010
 

Cronache di poveri amanti

di Vasco Pratolini

Mondadori Editore

Narrativa romanzo

Pagg. 494

ISBN 9788804557302

Prezzo € 9,50

 

 

 

 

 

 

L'autore descrive una Firenze negli anni in cui il Fascismo in avanzamento, schiacciava la forza e la vitalità della classe operaia. I personaggi sono gli abitanti di via del Corno, dove Pratolini ha vissuto dopo la morte del nonno, gente umile, dove tutti vivono tutti: un mondo di persone di cui le esistenze si incrociano. Le finestre stesse di via del Corno sono gli occhi, i muri sono le orecchie e non si può fare a meno di parlare e sparlare, eppure nel momento del bisogno si trovano uniti per combattere al di là, spesso, delle proprie ideologie. Una sottolineatura perfetta, dell'autore, nel voler far vedere la contrapposizione tra eroicità e rivalità.
Il narratore sembra essere affacciato da una finestra sul palcoscenico di via del Corno a spulciare, nei minimi particolari i personaggi e le loro emozioni. Intrighi, amori, ognuno di loro ha scelto la propria vocazione, il proprio destino, perché il confine tra il bene e il male è molto sottile. Il vero potere, in via del Corno, è rappresentata dalla Signora un'ex prostituta che si ritira a vita privata e controlla, attraverso le sue protette tutti gli accadimenti della via, temuta da tutti diviene la posseditrice della proprietà immobiliare di via del Corno, ma poi preda della follia diviene zimbello di dominio pubblico. Stupende sono le pagine che Pratolini dedica all'amore di Mario e Milena, un amore puro che si nutre di una comunione profonda dove l'uno si riconosce nell'altro.
La vita è una lotta, spesso si perde la speranza dell'andare avanti. Ciascuno ha la sua storia scritta e non sempre ci si può ribellare agli eventi, come scrive Pratolini continuerà a “correre sempre più avanti per non morire”.
E' il primo che leggo di Pratolini e ne sono rimasta ammaliata. L'autore ha la capacità di farti vivere sulla pelle tutto il quotidiano che abita via del Corno, tutte le emozioni che vivono negli animi e ripercorrere una parte di storia nella sua sfaccettatura più importante: quella psicologica. A tratti può essere noioso per il linguaggio usato, ma presto dimenticati per l'intensità che l'autore riesce a trasmettere. Una perla da conservare e rileggere nel tempo per non dimenticare quali sono state le nostre radici.

 

Vasco Pratolini è nato a Firenze il 19 ottobre 1913 da un'umile famiglia fiorentina vissuta in un tipico quartiere cittadino, che spesso sarà protagonista dei suoi romanzi. La partenza del padre per la guerra e la morte della madre lo costrinsero a vivere da piccolo con i nonni e nonostante il ritorno del padre dopo la guerra, la famiglia non si ricompose perché il padre si sposò di nuovo e il giovane Vasco, non inserendosi nella nuova realtà familiare preferì vivere solo facendo l'operaio in una tipografia..
Alternava però al lavoro lo studio di Dante, Dickens, Manzoni, sotto la guida di Ottone Rosai, di Bilenchi e di altri amici fiorentini. Si orientò in seguito verso Cardarelli e Campana e verso la prosa d'arte. Ma il troppo lavoro e la vita sregolata minarono la sua malferma salute; i medici diagnosticavano la sua malattia come tubercolosi polmonare e fu costretto a ricoverarsi (l'esperienza fatta nei conservatori si ritrova nel suo Taccuino da Convalescente). Dopo la guarigione, nel 1936, riprese il lavoro e la strada alla collaborazione di varie riviste gli fu aperta da Vittorini che lo stimolò ad un maggiore impegno politico.


Nel 1941 pubblicava Il tappeto verde, e nel 1942 la seconda opera, Via de' Magazzini, in cui ottenne una più solida omogeneità narrativa.
Dopo Amiche l'ideologia antifascista e la presa di coscienza nella lotta partigiana maturarono ne Il Quartiere: del resto la durezza della sua esperienza di vita contribuì alla formazione di scrittore popolare.
Dalla pubblicazione di Cronache di poveri amanti e Cronaca familiare, due romanzi che lo imposero al pubblico e alla critica, si è sempre più affermato anche nei premi letterari, vincendo il Premio Viareggio, il premio Feltrinelli dell'Accademia d'Italia e il premio Marzotto. E tra gli scrittori italiani più tradotti all'estero.
Si è spento a Roma nel 1991.

Fonte: http://library.thinkquest.org

 

Katia Ciarrocchi

 

www.liberolibro.it

 

 
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