Cronache di poveri
amanti
di Vasco Pratolini
Mondadori Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 494
ISBN 9788804557302
Prezzo € 9,50
L'autore descrive una Firenze negli anni in cui il Fascismo in
avanzamento, schiacciava la forza e la vitalità della classe operaia. I
personaggi sono gli abitanti di via del Corno, dove Pratolini
ha vissuto dopo la morte del nonno, gente umile, dove tutti vivono tutti: un
mondo di persone di cui le esistenze si incrociano. Le finestre stesse di via
del Corno sono gli occhi, i muri sono le orecchie e non si può fare a meno di
parlare e sparlare, eppure nel momento del bisogno si trovano uniti per
combattere al di là, spesso, delle proprie ideologie. Una sottolineatura
perfetta, dell'autore, nel voler far vedere la contrapposizione tra eroicità e
rivalità.
Il narratore sembra essere affacciato da una finestra
sul palcoscenico di via del Corno a spulciare, nei minimi particolari i
personaggi e le loro emozioni. Intrighi, amori, ognuno di loro ha scelto la
propria vocazione, il proprio destino, perché il confine tra il bene e il male
è molto sottile. Il vero potere, in via del Corno, è rappresentata dalla Signora
un'ex prostituta che si ritira a vita privata e controlla, attraverso le sue
protette tutti gli accadimenti della via, temuta da tutti diviene la
posseditrice della proprietà immobiliare di via del Corno, ma poi preda della
follia diviene zimbello di dominio pubblico. Stupende sono le pagine che Pratolini dedica all'amore di Mario e Milena, un amore puro
che si nutre di una comunione profonda dove l'uno si riconosce nell'altro.
La vita è una lotta, spesso si perde la speranza dell'andare avanti. Ciascuno
ha la sua storia scritta e non sempre ci si può ribellare agli eventi, come
scrive Pratolini continuerà a “correre sempre più
avanti per non morire”.
E' il primo che leggo di Pratolini e ne sono rimasta
ammaliata. L'autore ha la capacità di farti vivere sulla pelle tutto il
quotidiano che abita via del Corno, tutte le emozioni che vivono negli animi e
ripercorrere una parte di storia nella sua sfaccettatura più importante: quella
psicologica. A tratti può essere noioso per il linguaggio usato, ma presto dimenticati
per l'intensità che l'autore riesce a trasmettere. Una perla da conservare e
rileggere nel tempo per non dimenticare quali sono state le nostre radici.
Vasco Pratolini è nato a Firenze il 19 ottobre 1913 da un'umile famiglia
fiorentina vissuta in un tipico quartiere cittadino, che spesso sarà
protagonista dei suoi romanzi. La partenza del padre per la guerra e la morte
della madre lo costrinsero a vivere da piccolo con i nonni e nonostante il
ritorno del padre dopo la guerra, la famiglia non si ricompose perché il padre
si sposò di nuovo e il giovane Vasco, non inserendosi nella nuova realtà
familiare preferì vivere solo facendo l'operaio in una tipografia..
Alternava però al lavoro lo studio di Dante, Dickens, Manzoni, sotto la guida
di Ottone Rosai, di Bilenchi e di altri amici
fiorentini. Si orientò in seguito verso Cardarelli e Campana e verso la prosa
d'arte. Ma il troppo lavoro e la vita sregolata minarono la sua malferma
salute; i medici diagnosticavano la sua malattia come tubercolosi polmonare e
fu costretto a ricoverarsi (l'esperienza fatta nei conservatori si ritrova nel
suo Taccuino da Convalescente). Dopo la guarigione, nel 1936, riprese il lavoro
e la strada alla collaborazione di varie riviste gli fu aperta da Vittorini che
lo stimolò ad un maggiore impegno politico.
Nel 1941 pubblicava Il tappeto verde, e nel 1942 la seconda opera, Via de'
Magazzini, in cui ottenne una più solida omogeneità narrativa.
Dopo Amiche l'ideologia antifascista e la presa di coscienza nella lotta
partigiana maturarono ne Il Quartiere: del resto la
durezza della sua esperienza di vita contribuì alla formazione di scrittore
popolare.
Dalla pubblicazione di Cronache di poveri amanti e Cronaca familiare, due
romanzi che lo imposero al pubblico e alla critica, si è sempre più affermato
anche nei premi letterari, vincendo il Premio Viareggio, il premio Feltrinelli
dell'Accademia d'Italia e il premio Marzotto. E tra gli scrittori italiani più
tradotti all'estero.
Si è spento a Roma nel 1991.
Fonte: http://library.thinkquest.org
Katia Ciarrocchi
www.liberolibro.it