Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Carmen Lama ha recensito L'eleganza del riccio, di Muriel Barbery, pubblicato da Edizioni e/o 06/05/2010
 

L'eleganza del riccio

di Muriel Barbery

edizioni e/o

pagg. 384

ISBN 9788876417962

€ 18,00

 

 

Se volessi sintetizzare in quattro parole questo libro direi: Elogio del buon gusto.

Mi ha fatto molto piacere leggerlo perché ho trovato un netto contrasto con quanto avevo letto in una recensione che lo liquidava come “romanzo disturbato da citazioni dotte” che non ne avrebbero fatto fruire in modo agevole la trama, e come “una sorta di esibizione di cultura filosofica e artistico-letteraria” da parte dell'autrice che, con questo sistema di citazioni, avrebbe spogliato il romanzo delle sue essenziali caratteristiche strutturali e di contenuto facendone una cosa diversa senza riuscire ad attirare che pochi lettori cervellotici.

In un primo momento avevo deciso che non valesse la pena leggere un romanzo presentato in modo così poco accattivante. Ma poi ho voluto provare a leggerlo per avere la possibilità di confermare quelle opinioni o di smentirle.

E mi ritrovo qui a scrivere questa recensione breve, per dire appena due cose su un romanzo che a me è piaciuto molto.

La prima cosa che voglio evidenziare è che il romanzo ha una caratteristica di struttura forse non originale, (in quanto altri romanzi precedenti sono stati scritti in modo simile), ma che ne semplifica molto la lettura: è come se fossero due racconti di vita affiancati, quello di una portinaia e quello di una ragazzina di famiglia bene di appena dodici anni.

Le loro narrazioni, ciascuna in prima persona in quanto le due protagoniste parlano della propria esperienza, si incrociano spesso nel richiamo che entrambe fanno alle conoscenze accumulate e/o allo stile di vita che preferiscono. E sono proprio le citazioni culturali che in qualche modo sottendono i legami psicologici delle due narratrici.

Il secondo rilievo che voglio fare riguarda proprio l'elemento messo sotto accusa nella recensione che avevo letto: le citazioni, ancora una volta. Ma smentisco che siano di peso nella lettura del libro, prima di tutto perché non è affatto vero che sono eccessive, e in secondo luogo perché catalizzano l'attenzione del lettore proprio su ciò che le protagoniste hanno in comune, lasciando in tal modo che si formi nella sua mente, in maniera quasi automatica, una sorta di complicità con entrambe.

La lettura quindi tiene legato il lettore alle vicende raccontate e alternativamente ci si trova a simpatizzare ora con l'una e ora con l'altra.

Lo stile di scrittura è limpido, elegante, non ricercato, ed è funzionale ai due diversi stili di narrazione. È un libro che si legge con attenzione mai forzata, anzi trascinata inconsapevolmente in avanti, come per voler arrivare fino in fondo tutto d'un fiato. Ma anche con l'imporsi dovute pause allo scopo di far durare di più la magia degli incontri con i fatti e con i personaggi.

 

 

Carmen Lama

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014091052 »