L'eleganza del riccio
di Muriel Barbery
edizioni e/o
pagg. 384
ISBN 9788876417962
€ 18,00
Se volessi sintetizzare in quattro
parole questo libro direi: Elogio del buon gusto.
Mi ha fatto molto piacere leggerlo
perché ho trovato un netto contrasto con quanto avevo letto in una recensione
che lo liquidava come “romanzo disturbato da citazioni dotte” che non ne
avrebbero fatto fruire in modo agevole la trama, e come “una sorta di
esibizione di cultura filosofica e artistico-letteraria”
da parte dell'autrice che, con questo sistema di citazioni, avrebbe spogliato
il romanzo delle sue essenziali caratteristiche
strutturali e di contenuto facendone una cosa diversa senza riuscire ad
attirare che pochi lettori cervellotici.
In un primo momento avevo deciso che
non valesse la pena leggere un romanzo presentato in modo così poco
accattivante. Ma poi ho voluto provare a leggerlo per avere la possibilità di
confermare quelle opinioni o di smentirle.
E mi ritrovo qui a scrivere questa
recensione breve, per dire appena due cose su un romanzo che a me è piaciuto
molto.
La prima cosa che voglio evidenziare è
che il romanzo ha una caratteristica di struttura forse non originale, (in
quanto altri romanzi precedenti sono stati scritti in modo simile), ma che ne
semplifica molto la lettura: è come se fossero due racconti di vita affiancati, quello di una portinaia e quello di una
ragazzina di famiglia bene di appena dodici anni.
Le loro narrazioni, ciascuna in prima
persona in quanto le due protagoniste parlano della propria esperienza, si
incrociano spesso nel richiamo che entrambe fanno alle conoscenze accumulate
e/o allo stile di vita che preferiscono. E sono proprio le citazioni culturali
che in qualche modo sottendono i legami psicologici delle due narratrici.
Il secondo rilievo che voglio fare
riguarda proprio l'elemento messo sotto accusa nella recensione che avevo
letto: le citazioni, ancora una volta. Ma smentisco che siano di peso nella
lettura del libro, prima di tutto perché non è affatto vero che sono eccessive,
e in secondo luogo perché catalizzano l'attenzione del lettore proprio su ciò
che le protagoniste hanno in comune, lasciando in tal modo che si formi nella
sua mente, in maniera quasi automatica, una sorta di complicità con entrambe.
La lettura quindi tiene legato il
lettore alle vicende raccontate e alternativamente ci si trova a simpatizzare
ora con l'una e ora con l'altra.
Lo stile di scrittura è limpido,
elegante, non ricercato, ed è funzionale ai due diversi stili di narrazione. È
un libro che si legge con attenzione mai forzata, anzi trascinata
inconsapevolmente in avanti, come per voler arrivare fino in fondo tutto d'un
fiato. Ma anche con l'imporsi dovute pause allo scopo di far durare di più la
magia degli incontri con i fatti e con i personaggi.
Carmen Lama