Siracusa, il romanzo di una grande città del Mediterraneo
E' un atto d'amore nei confronti della sua città
questo monumentale romanzo di Carlo Monteforte ( Siracusa, il romanzo di una grande città
del Mediterraneo, editore Lombardi, pagg.490, € 48,00). Un'opera prima
presentata al Salone del Libro di Torino. Due volumi che intrecciano storia e
narrativa dalla preistoria agli anni 40, L'evoluzione dell'isola attraverso le dominazioni e le
civiltà lasciate dagli invasori nel tessuto sociale del territorio. Un crocevia
di popoli, a volte pacifici ma spesso violenti e usurpatori che hanno lasciato
il segno: bizantini, arabi, normanni, svevi, pisani. Nel suo romanzo Monteforte fa rivivere con la fantasia personaggi del
passato, emozioni e sensazioni appartenuti alla storia, assemblando mitologia e
fatti realmente accaduti, paganesimo e cristianesimo. L'isola di Ortigia ha subìto un'invasione continua di popoli e varie
dominazioni: dai Principi di Pantalica, ai greci, i romani, fino ad
arrivare all'impero del grande Federico, per essere conteso alla sua morte da
catalani e francesi. I baroni spadroneggiavano su una popolazione ridotta alla
fame. Nei primi del 1700 passa per cinque anni al regno del Piemonte, poco dopo
all'impero austriaco, per diventare parte del regno dei Borbone. Monteforte conduce
per mano il lettore a ritroso nel tempo attraverso una scrittura potente ed
estremamente suggestiva, ricca di colori e immagini; ci mostra scene di grande
coralità dove sembra di vederle le mura della città, la maestosità del mare
profanato dalle navi guerriere, le donne che si aggirano spaventate tra i
vicoli di Ortigia, le battaglie
cruenti, il sangue riversato sulle strade, le malattie. Il tutto con
rigore storico e disciplina
da studioso autentico. E lì dove non è potuto arrivare per
mancanza di documentazione, ha provveduto con la fantasia, attraverso la
lettura degli oggetti conservati nei musei, chiedendo ad essi di parlare, di
tirare fuori preziosi ricordi sopiti dentro lo scrigno della memoria. Ogni
utensile ha la sua storia da raccontare, ogni manufatto, ogni moneta; oggetti
che hanno vibrato nelle mani di uomini d'un tempo remoto custodiscono emozioni,
gioie, dolori. I secoli hanno spazzato via gli uomini ma le loro opere
rimangono, insieme alle voci che sussurrano nel vento ed emergono dalle tenebre
a ricordarci che non ci si può liberare del passato.
Carlo Monteforte, nato a Siracusa da
madre emiliana e padre siciliano, vive attualmente a Pavia con Annalucia. Docente in Ostetricia e
Ginecologia presso l'Università di Pavia, è stato
Primario presso l'Ospedale di Vigevano e Direttore del Dipartimento Materno
Infantile dell'ASL di Pavia.
Affascinato dall'idea che
si può viaggiare nel tempo, ha rivisitato la sua città natale in epoche
diverse, attraverso personaggi fittizi che interagiscono con quelli
storicamente esistiti. Il risultato è “Siracusa”, una serie di racconti
distribuiti in tempi storici differenti, uniti fra loro più in senso geografico
che storico, in quanto il filo che lega le loro trame passa sempre per
Siracusa, la Sicilia
ed il Mediterraneo. Attualmente ha appena completato la sua seconda fatica
letteraria sugli Etruschi in Val Padana, ricostruendo
in un romanzo storico Fra i Celti e gli Etruschi la distruzione (documentata da Tito Livio) ad opera dei Celti nel V e IV secolo a.C. dell' Etruria
padana.
Salvo Zappulla