Finzioni di Jorge Luìs Borges - Ed. Einaudi
– Pagg. 154 – ISBN 9788806173678 - € 9,50
Quarta di copertina
“Pubblicati in Argentina
nel 1944, gli otto racconti che
compongono Finzioni, tradotti per la “Nuova
Universale Einaudi”
nel 1955, possono ormai considerarsi come classici
di questo genere narrativo. Pietro
Citati presentava l'opera
come racconti che esprimono
l'universo borghesiano
dalla
logica alla sofistica di Schopenauer, tra gli eresiarchi
medievali ai
pensatori gnostici ed esoterici raccoglie Borges citazioni
vere ed immaginarie. Pensatore
mistico ed empio uomo moderno in Borges convivono le anime
del visionario immaginifico, dell'erudito lettore dove, secondo Citati, la ragione di Borges è solo una
facoltà illusionistica che, dopo aver
servito a sconcertare e a
stupire, si compiace infine di
dissolvere, insieme a se stessa, la natura del
mondo”.
Nella premessa
dell'autore: “Il giardino dei sentieri che si biforcano” è un poliziesco, gli altri
racconti sono fantastici,
simbolici”. Borges si compiace
di scrivere su libri immaginari articoli
brevi a fronte di altri che hanno
scritto moltissime pagine quando potevano
risparmiarsi
con un riassunto o un commentario.
I racconti
di Borges non possono essere riassunti
secondo il senso comune della narrazione,
siamo su piani
di livello altissimi e i contenuti
sono come scatole cinesi che racchiudono tesori. In Borges la
fantasia, l'immaginazione danno
vita a
personaggi deprivati di note biografiche,
ma con propositi impossibili o soprannaturali, progetti magici
che esauriscono lo spazio della
propria anima; scaturiscono
paesaggi
indefiniti dalle caratteristiche
universali che si rispecchiano e si rinfrangono in schegge di luce. La scrittura
borghesiana è poesia
allo stato
puro, così faconda, ricercata ed effusiva
che suscita incanto e stupore in chi legge; il pensiero, l'analisi,
l'invenzione sono la normale respirazione
della sua
intelligenza, la
sua letteratura si fa
metafisica
e la filosofia
in lui si trasmuta in un gioco dialettico
o in sofismi concatenati come frammenti
di uno stesso elemento. La narrazione
è un moltiplicarsi di espressioni, un indefinito fluire della memoria
che si sperde in meandri labirintici, regno di
specchi e falsi piani, non
segue percorsi orizzontali e dunque
sequenze temporali ordinate: citazioni
dotte, letture rare e misconosciute
o inventate, teorie filosofiche,
scientifiche, ci rapiscono e non
sempre la bussola dell'orientamento
ci aiuta.
Le parole stesse hanno un intrinseco valore
metaforico, le voci neologiche non ancora
consacrate
dall'uso sono impiegate in modo temerario
e non tutti gli intendimenti di affabulazione
sono di facile comprensione. Borges
è scrittore
poliedrico e multiforme: non solo modella una
forma forbita
ed estremamente limata, ma contiene nella
materia
narrativa, impressa,
una pluralità
argomentativa con tutte le permutazioni
possibili. Borges informa le sue
opere di una soggettività
indivisibile con altri autori e le sue storie assumono
dimensioni atemporali.
Jorge Luis Borges è nato il 24 agosto 1899 a
Buenos Aires. Dal 1914 al
1921 segue i suoi genitori in Europa.
Frequenta gli studi a Ginevra
e in Spagna.
Nel 1925 incontra Victoria Ocampo,
la musa
che sposerà quarant'anni
dopo. Con lei stabilisce un'intesa intellettuale
destinata
a entrare
nella mitologia
della letteratura argentina. Borges è afflitto
da una
forma incurabile
di miopia, la
cecità progressiva, da fattore
fisiologico, esplode con virulenza
in un nucleo metaforico nelle sue
opere. I suoi capolavori sono stati
raccolti e pubblicati nel '44 con il titolo di Ficciones. Ha scritto I racconti
di Aleph, la
biografia
“Inventata”
di Evaristo
Carriego,
i racconti “falsificati”:Storia universale dell'infamia, i saggi
a carattere “ divagante”: Discussione,
Storie dell'eternità…Le prose de L'artefice, L'elogio
dell'ombra etc…Libri
di poesia: L'altro, L'oro delle tigri…Le opere di saggistica:
Altre inquisizioni, Nove saggi danteschi.
Borges è uno degli scrittori più importanti
del ‘900 e i suoi scritti sono innumerevoli e racchiudono
conoscenze enciclopediche e generi molteplici. È morto il 14 giugno 1986.
Arcangela Cammalleri