Gordon Houghton è
l'Apprendista
dalla parte dei morti resuscitati
Provate a morire. Una volta,
una sola non potrà farvi poi troppo male!
Sul letto di morte quale sarà il vostro ultimo pensiero? E: avrete tempo di
formularlo un pensiero, o piuttosto tirerete le cuoia punto e basta?
I più non se ne accorgono proprio che la loro vita è bell'e finita: un momento
prima tenevano in mano l'ennesimo drink, quello dopo non sono più. Un
proiettile vagante e quella strana cosa che è la vita gli scivola via fra le
dita. Non sono poi pochi quelli che passano le loro giornate in attesa della
Grande Falciatrice, peritosi, incapaci persino di respirate tanta è la paura di
buscarsi un raffreddore. E c'è però anche chi la morte la insegue quasi la
ritenesse l'unica degna amante da allattare al seno, dalla culla alla tomba:
Janis Joplin, Jim Morrison, Jimi Hendrix, per tutta
la loro breve esistenza non hanno fatto altro che sedurre la Morte provocandola
stuzzicandola interpretandola con voce chitarra e scimmie sulla schiena.
Gordon Houghton
immagina una storia, quella di uno zombie, o meglio di un tizio che è andato
incontro alla morte in giovane età per un incidente capitatogli fra capo e
collo proprio mentre stava svolgendo il suo lavoro di investigatore privato se
non proprio alle prime armi quasi.
Ade è stato assassinato, non si sa da chi, fatto sta che i quattro cavalieri
dell'Apocalisse, Morte, Guerra, Carestia e Pestilenza hanno bisogno di rimpiazzarlo.
Scegliere il successore di Ade è meno semplice di quanto si possa immaginare,
ecco dunque l'ennesima estrazione, o meglio riesumazione: Morte tira fuori
dalla tomba il fortunato cadavere che suo malgrado diventerà l'Apprendista, per una settimana,
al termine della quale i quattro Cavalieri dell'Apocalisse daranno il loro
responso se è adatto o no a ricoprire il ruolo che fu di Ade. Il giovane zombie
non sa che pesci prendere e quando un barlume d'intelligenza comincia a
risvegliarsi nel suo cervello zombizzato è troppo tardi: oramai ha firmato il contratto, per sette
giorni si darà da fare per prendere il posto di Ade, dovrà accompagnare Morte e
imparare da lui; e se alla fine della settimana concessagli sarà giudicato non
buono, potrà tornarsene nella tomba.
All'inizio l'Apprendista si
sente scombussolato, non capisce, i Cavalieri non sono proprio come lui se li
era immaginati, e poi c'è Rissa, un giovanotto strano che si dice sia stato lui
a far secco Ade. Tuttavia mancano precise prove a suo carico e la sola cosa che
si possa fare per il momento è di formare l'Apprendista affinché prenda il
posto di Ade e il ruolo che fu suo. C'è anche il grande Capo che guida tutta la
baracca. Tuttavia trovarlo in ufficio è una impresa
della Madonna, pare che non ci sia mai o che sia sempre impegnato, per cui
avere un faccia a faccia con lui è più duro che guadagnarsi il Paradiso.
L'Apprendista,
accompagnato da Morte, lo aiuterà nel suo compito, quello di aiutare i
destinati a trapassare. Ma non è che sia proprio portato per questo mestiere,
passa difatti la maggior parte del tempo a rimettere pure l'anima e a cercare
di capire che ne è stato della sua vita precedente quando non era uno zombie. Scopre
di sé cose che non avrebbe mai immaginato, gli arrivano risposte che solo una
fine prematura gli potevano fornire, e non da ultimo capisce che nonostante sia
solo uno zombie non ci tiene proprio a tornare nella tomba sotto due metri di
terra, nel cimitero di Oxford.
Humour nero ma
non privo di filosofia esistenzialista e di un dissacrante spirito kafkiano: l'Apprendista è infatti la
storia tragicomica di un giovane investigatore, non troppo fortunato in vita e
nemmeno una volta zombie, che suo malgrado si vede costretto ad affrontare
ancora una volta l'esistenza ma nelle vesti di morto ricucito alla bell'e
meglio dopo l'autopsia, pallido e con il pene mozzato.
Gordon Houghton
fa sua l'arguzia di Terry Pratchett, l'assurdità situazionale di Ronald Dahl,
la poeticità dark di Neil Gaiman, ma anche l'esistenzialismo di Franz Kafka e la cupa logica
“illogica” di Dino Buzzati.
Attraverso l'Apprendista,
Gordon Houghton
prende per i fondelli almeno tre generi letterari: il giallo, il noir, il rosa.
Houghton
invita il lettore a riflettere sul pasticciaccio che la morte è divertendolo,
dandogli in pasto uno zombie pasticcione ma non per questo privo di sentimenti:
non è azzardato sottolineare che il giovane apprendista è più vivo lui di tanti
uomini e donne, che ogni giorno si suicidano per
delusioni d'amore o solo perché stanchi di essere. Non leggere l'Apprendista è un crimine contro la Vita e la Morte. Credetemi
sulla parola.
L'Apprendista – Gordon Houghton - traduzione di Stefania Sapuppo – Meridiano Zero – collana primo
parallelo – ISBN 978-88-8237-217-8 – Pag. 288 – Euro 15,00
Giuseppe
Iannozzi