A volte ritornano
di Cristina Bove e
Renzo Montagnoli
Non è il titolo di un film di George
Romero, non ci sono Zombi che emergono dal terreno in una notte tempestosa.
Quindi potete stare tranquilli, perché si tratta di ben altro.
È già passato quasi un anno, ma a noi
francamente sembra che il tempo si sia fermato a quel giorno in cui abbiamo
comunicato che sarebbero usciti i nostri primi libri, Fiori e fulmini e Canti
celtici.
Ricordiamo l'emozione di quel
periodo, rammentiamo l'intima gioia di poter portare a conoscenza di altri i
nostri sentimenti espressi in versi.
Si potrà obiettare che si tratta di
una soddisfazione personale, che vedere quei volumi generati da noi quasi
fossero dei figli è motivo d'orgoglio e in parte è veramente così. Però, c'è di
più, ci sono quelle fantasticherie che portano a un sottile brivido, come
l'immaginare il lettore che sfoglia le pagine, che si sofferma su quella o su
quell'altra poesia, che scopre lentamente la parte più intima di noi.
Ecco, il solo pensare che qualcuno
possa leggerci dentro ripaga di ogni fatica, ci fa sentire parte del mondo,
sconosciuti senz'altro per i più, ma presenti per altri, magari pochi (ma i
risultati di vendita dicono il contrario), insomma esiste la consapevolezza che
se il mondo non ci appartiene, noi invece gli apparteniamo e che ciò che
abbiamo scritto ci ha messo
in un ideale contatto con altri nostri simili, realizzando di fatto un capitolo
del grande libro della memoria. Questo ci fa sentire meno soli, questo ci sprona
a comunicare ancora con altri.
E' quindi con emozione e piacere che
comunichiamo l'uscita, in tempi abbastanza brevi, di due nuove
nostre sillogi: Il respiro della
luna e Il cerchio infinito.
Anche in questa occasione saranno
edite da Il Foglio Letterario, che non possiamo che ringraziare per l'ampia
disponibilità e la fiducia accordata.
Più avanti potremo essere più precisi
in ordine alle nostre opere; per ora c'è solo questo annuncio, dove però il
“solo” per noi è già motivo di gioia.