Il castello di Stenico
di Renzo Montagnoli
Nel ritorno dalla bella escursione sul
percorso nella Roccia che porta dall'abitato di Sanzeno
al Santuario di San Romedio
ho deciso, visto il tempo che avevo a disposizione, di fare una sosta a
Stenico, per visitare il suo castello.
Poiché venivo dalla Val
di Non, ho preso la strada che porta ad Andalo, ameno
luogo di villeggiatura ai piedi delle Dolomiti di Brenta, sono
sceso poi a Molveno e al suo incantevole lago e, dopo
aver attraversato l'abitato di San Lorenzo in Banale, sono arrivato finalmente a Stenico.
Il paese è assai piccolo e purtroppo la
strada principale era sventrata per posare le nuove fognature, così che ho
trovato da parcheggiare con un po' di difficoltà, ma è stato anche opportuno,
perché ho avuto modo di sgranchirmi un po' le gambe dopo la lunga seduta in
auto per poter affrontare la ripida salita al castello
con i muscoli ben riscaldati.
La vista del maniero è veramente di
grande effetto, arroccato com'è su un dosso; vi si accede una stradina con
notevole pendenza.
Prima però di parlare della relativa
visita ritengo opportuno raccontare un po' la storia di questa fortezza, di origine
altomedievale, tanto che nel 1163 già c'era ed era occupata da un Capitano,
che, in nome e per conto del Principe Vescovo di Trento, esercitava la funzione
di massima autorità politico-amministrativa nel territorio delle Giudicarie.
Capitani e Principi Vescovi si alternarono nei secoli, lasciando ciascuno un'impronta con
ampliamenti e ristrutturazioni, anche per evitare che diventasse preda di tre
famiglie, in perenne contesa fra loro (i Campo, i Lodron
e gli Arco), che ambivano entrare in possesso del castello per la sua rilevante
posizione strategica.
Con la fine del potere temporale dei
Principi Vescovi di Trento e con il trasferimento della proprietà al Governo
austriaco, che lo adibì a sede dell'Imperial Regio
Giudizio ed Ufficio delle Imposte, per la fortezza
iniziò un lungo periodo di decadenza e di degrado culminato con i danni e le
distruzioni da parte dei prigionieri nel
corso della prima guerra mondiale.
Successivamente, con il trentino divenuto territorio
italiano, fu prima sede della Pretura e poi della caserma dei Carabinieri, e
questo fino al 1965. Dopo, furono avviati, prima dalla Soprintendenza, poi
dalla Provincia Autonoma di Trento, i necessari lavori per il suo
ripristino e il suo restauro, lavori che hanno consentito la sua apertura al
pubblico nel 1973.
Il castello è costituito da due ben
distinti, per quanto ben integrati, corpi di fabbrica, il primo eretto a
ridosso delle mura duecentesche, il secondo rappresentato dal complesso
medioevale del palazzo vescovile.
All'ingresso, superato il portale, si trova subito un
bel cortile, ma occorre procedere, passando sotto un volto, per accedere a una
piazzetta, alla cui sinistra si trova subito la biglietteria. Adempiuta a questa per nulla costosa formalità, si può
iniziare la visita, lungo un percorso pressoché obbligato, con scale a salire e
a scendere, e che consente di vedere quasi tutto il castello, con le sue
diverse sale, dove fanno bella mostra di sé mobili delle varie epoche, una
cucina medievale, affreschi di genere
vario alle pareti, quadri, collezioni di serrature, di cassepanche, di armi da
caccia, anche da fuoco, di armature, di stufe per riscaldamento, di armi
d'epoca, e perfino di culle, di attrezzi antichi per la filatura e per la
produzione del burro.
C'è molto, anzi tanto, su cui posare
gli occhi e appagare la vista, immersi in un'atmosfera
di un tempo ormai lontano, dalla quale ci distrae solo l'illuminazione
artificiale e le gentili signore incaricate della discreta vigilanza di ogni
sala. Ero già un po' stanco per il percorso mattutino nella roccia e per quanto
le gambe non fossero al meglio non avvertivo la fatica, né a salire i corrosi
gradini, né a restare a lungo in piedi per osservare, nei più minuti
particolati, gli oggetti presenti, fra i quali mi ha
estasiato, per la qualità della fattura, un'antichissima gabbia per uccelli.
Il mobilio poi affascina al punto che
ai giganteschi tavoli da mensa pare di vedere gente che consuma
i pasti di un mondo che fu, e nel silenzio generale la fantasia fa udire i
passi dei soldati, le voci tonanti dei commensali, un canto lontano di una
damigella che si strugge per amore.
Ecco, la magia di un castello è anche
questa: consentire un ideale viaggio a ritroso nel tempo, cogliendo solo gli
aspetti belli, un flash forse solo di pochi istanti, ma che ti fa sentire non
più visitatore, ma abitante della dimora, ed è solo
così che quando si prende la strada del ritorno ci si ripromette di fare
un'altra visita, in diversa stagione, per riassaporare il piacere di un tuffo
nel passato, un'illusione a cui di tanto in tanto è opportuno lasciarsi
abbandonare, per ricordare che noi siamo perché altri sono stati prima di noi.
Come arrivare
Il castello di Stenico dista una
cinquantina di Km. da Trento e vi si arriva
percorrendo la statale 45bis con direzione Tione fino
a Ponte Arche. Da lì basta seguire le indicazioni presenti sulla strada.
Quando andare
Tutte le stagioni sono buone, anche in
inverno, considerando che la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige esegue una
costante manutenzione delle strade, tenendole anche sgombre dalla neve, tranne
temporanea impraticabilità per eccezionali nevicate, eventualità piuttosto
remota per Stenico, stante la modesta altitudine (666 m.s.l.m.).
Orari di visita
Fino al 11 marzo 2013 - apertura solo
sabato e domenica con orario 9.30 - 17.00
- Dal 12 marzo 2013 apertura da martedì a domenica con orario 9.30
- 17.00
- Dal 14 maggio 2013 al 3 novembre orario 10.00 - 18.00
- Dal 5 novembre 2013 apertura solo sabato e domenica con orario
9.30 - 17.00.
Aperture straordinarie
- apertura lunedì 1 aprile 2013 – Pasquetta
- apertura lunedì 29 aprile 2013 – Ponte festa del lavoro
- apertura lunedì 23 e 30 dicembre 2013
- apertura dal 26 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 (compreso il 30
e il 31 dicembre ed escluso il 1 gennaio)
Aperto anche nelle giornate del 31/3 (Pasqua), 25/4 (Festa della
Liberazione), 1/5 (Festa del Lavoro), 2/6 (Festa della Repubblica), 26/6
(Patrono di Trento), 15/08 (Ferragosto), 1/11 (Festa dei Santi), 8/12
(Immacolata), 24/12, 31/12
Giornate di chiusura : 25 dicembre, 1
gennaio e lunedì non festivi.
Nei giorni di chiusura infrasettimanali, è possibile entrare su
richiesta.
Possibilità di variazione tariffe ed
orari per mostre temporanee.
Prezzi dei biglietti
INTERO € 5,00
RIDOTTO € 3,00
Persone che abbiano compiuto i
65 anni di età *
Gruppi di visitatori di almeno
15 persone paganti;
Soci o tesserati di Enti
convenzionati con il Museo
RIDOTTO GIOVANI € 2,50
Ragazzi di età compresa tra i 15 e i 26 anni
ATTIVITÀ PER FAMIGLIE € 7,00
Tariffa a nucleo familiare
comprensiva dell'ingresso
Per informazioni tel. 0465 771004
Ospitalità
Il paese è molto piccolo e per dormire
è necessario spostarsi alle Terme di Comano, distanti
solo 6 km.
Lì è possibile trovare alberghi di ogni categoria. Al riguardo di seguito c'è
il link dell'ospitalità:
http://www.visitacomano.it/
Fotografie
La prima, dall'alto, con il castello
sul dosso, è stata reperita sul sito www.panoramio.com;
le altre, con gli interni, sono state
scattate da me.