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  Bell'Italia  »  La Pietà di Michelangelo, di Renzo Montagnoli 01/12/2014
 

La Pietà di Michelangelo

di Renzo Montagnoli

 

 

Chi entra in San Pietro, pur stupefatto dalla vastità della Basilica, non può fare a meno, in un moto quasi involontario, di volgere il capo a destra, di cercare di scorgere fra la moltitudine che vi si accalca quello che ha sempre desiderato vedere, quello che è considerato uno dei capolavori assoluti dell'arte: La pietà di Michelangelo. Ora protetta da una teca di vetro dopo l'atto vandalico subito nel 1972 si mostra agli occhi dei visitatori in tutta la sua incantevole bellezza. Al di là della innegabile perfezione stilistica l'interpretazione michelangiolesca lascia stupiti per caratteristiche del tutto inusuali. Il corpo del Cristo giace in completo abbandono tanto da sembrare non avere peso,  sulle gambe di Maria, una Madonna assorta nel suo dolore per quel Figlio che non è mai stato veramente suo, ma dell'intera umanità. E' tanta la naturalezza di questa rappresentazione intimistica, di questo momento catartico che i corpi non sembrano di marmo, ma paiono plasmati con la cera, in un eterno abbandono che se forse non spinge a un atto di contrizione, ingenera tuttavia un profondo e lacerante senso di pietà. Le fotografie rendono solo in parte ciò che ho scritto, perché questa è una di quelle opere che si dovrebbero vedere più di una volta, scoprendo sempre qualche cosa di nuovo, come per esempio le pieghe della veste, che contribuiscono ad accrescere quel senso di leggerezza e che il corpo del Cristo sembra solo sfiorare. Quanto a quest'ultimo sono addirittura sconvolgenti i lineamenti sereni del volto, un senso di infinita beatitudine che si fonde mirabilmente con l'intera opera.

Di più non intendo dire, perché è solo vedendo che si possono ritrarre sensazioni ed emozioni indimenticabili; tuttavia è più che mai giusto parlare dell'iter dell'opera, di come e quando fu concepita, insomma un po' della sua ormai ultracentenaria storia.

Nel corso del primo soggiorno romano di Michelangelo (1496-1501) l'artista divenne amico del banchiere Jacopo Galli, che lo favorì notevolmente nell'acquisizione di alcune commesse cardinalizie, in particolare di quella di Jean de Bihéres, ambasciatore francese presso il pontefice Alessandro VI. L'opera, che è appunto La Pietà, fu pronta nel 1499 e fu destinata alla chiesa di Santa Petronilla, da cui fu rimossa nel 1517 per essere collocata nella basilica di San Pietro, ma non dove adesso si trova, anzi ebbe diverse collocazioni mano a mano che procedevano i lavori della basilica.

Per finire una nota particolarmente curiosa: è l'unica opera firmata da Michelangelo, per la precisione sulla fascia a tracolla che regge il manto della Madonna (MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT).

Come ho scritto all'inizio per vedere La Pietà occorre entrare in San Pietro, previo accesso in Vaticano. La Basilica è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 18,30 dall'1 ottobre al 31 marzo e dalle 7 alle 18 dall'1 aprile al 30 settembre. L'ingresso è gratuito.

 

Fonti:

Le Basiliche Maggiori Libreria Editrice Vaticana;

Roma Sito Turistico Ufficiale (www.turismoroma.it)

Wikipedia (www.wikipedia.org)

 

La fotografia è tratta da Wikipedia

 

 

 

 
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