La Pietà di Michelangelo
di Renzo
Montagnoli
Chi entra in San
Pietro, pur stupefatto dalla vastità della Basilica, non può fare a meno, in un
moto quasi involontario, di volgere il capo a destra, di cercare di scorgere
fra la moltitudine che vi si accalca quello che ha sempre desiderato vedere,
quello che è considerato uno dei capolavori assoluti dell'arte: La
pietà di Michelangelo. Ora protetta da una teca di vetro dopo l'atto
vandalico subito nel 1972 si mostra agli occhi dei visitatori in tutta la sua
incantevole bellezza. Al di là della innegabile perfezione stilistica l'interpretazione
michelangiolesca lascia stupiti per caratteristiche del tutto inusuali. Il
corpo del Cristo giace in completo abbandono tanto da sembrare non avere peso, sulle gambe di Maria, una Madonna assorta nel
suo dolore per quel Figlio che non è mai stato veramente suo, ma dell'intera
umanità. E' tanta la naturalezza di questa rappresentazione intimistica, di
questo momento catartico che i corpi non sembrano di marmo, ma paiono plasmati
con la cera, in un eterno abbandono che se forse non spinge a un atto di
contrizione, ingenera tuttavia un profondo e lacerante senso di pietà. Le
fotografie rendono solo in parte ciò che ho scritto, perché questa è una di
quelle opere che si dovrebbero vedere più di una volta, scoprendo sempre
qualche cosa di nuovo, come per esempio le pieghe della veste, che contribuiscono
ad accrescere quel senso di leggerezza e che il corpo del Cristo sembra solo
sfiorare. Quanto a quest'ultimo sono addirittura sconvolgenti i lineamenti
sereni del volto, un senso di infinita beatitudine che si fonde mirabilmente
con l'intera opera.
Di più non
intendo dire, perché è solo vedendo che si possono ritrarre sensazioni ed
emozioni indimenticabili; tuttavia è più che mai giusto parlare dell'iter dell'opera,
di come e quando fu concepita, insomma un po' della sua ormai ultracentenaria storia.
Nel corso del
primo soggiorno romano di Michelangelo (1496-1501) l'artista divenne amico del
banchiere Jacopo Galli, che lo favorì notevolmente nell'acquisizione di alcune
commesse cardinalizie, in particolare di quella di Jean de Bihéres,
ambasciatore francese presso il pontefice Alessandro VI.
L'opera, che è appunto La Pietà, fu pronta nel 1499 e fu destinata alla chiesa
di Santa Petronilla, da cui fu rimossa nel 1517 per
essere collocata nella basilica di San Pietro, ma non dove adesso si trova, anzi
ebbe diverse collocazioni mano a mano che procedevano i lavori della basilica.
Per finire una
nota particolarmente curiosa: è l'unica opera firmata da Michelangelo, per la
precisione sulla fascia a tracolla che regge il manto della Madonna (MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS
FLORENT[INVS] FACIEBAT).
Come ho scritto
all'inizio per vedere La Pietà occorre entrare in San Pietro, previo accesso in
Vaticano. La Basilica è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 18,30 dall'1 ottobre
al 31 marzo e dalle 7 alle 18 dall'1 aprile al 30 settembre. L'ingresso è
gratuito.
Fonti:
Le Basiliche
Maggiori Libreria Editrice Vaticana;
Roma Sito
Turistico Ufficiale (www.turismoroma.it)
Wikipedia (www.wikipedia.org)
La fotografia è tratta da Wikipedia