Il castello di San Giorgio
di Renzo Montagnoli
Come è noto i Gonzaga sono
stati una fra le più famose famiglie principesche d'Europa, grandi protagonisti
di un periodo storico che va dal XIV al XVIII secolo. Presenti in città dal XII
secolo i Corradi (questo era il loro vero nome), originari di Gonzaga,
divennero gradualmente fra i personaggi più in vista di Mantova fino a quando,
il 16 agosto 1328, Luigi Gonzaga, grazie a un complotto abilmente preparato,
riuscì a strappare il potere ai Bonacolsi, che da
diversi anni lo esercitavano, e così divenne capitano del popolo e vicario
imperiale di Ludovico il Bavaro. Iniziò in questo
modo una signoria che avrebbe visto dapprima l'investitura come marchesi e
infine come duchi. Benché piccolo stato era molto appetito dai vicini,
soprattutto dal dominio visconteo di Milano, ma non costituiva di certo una
preda facile, poiché la cinta muraria risultava ben protetta dai laghi che la
cingevano interamente e che rendevano, se non impossibile, almeno estremamente
difficoltoso il tentativo di impadronirsene. Stupisce quindi che il IV capitano
del popolo, Francesco I Gonzaga, decidesse nel 1395 di far erigere, su progetto
di Bartolino da Novara, nella parte della città
rivolta a oriente, un castello, un'opera di ragguardevoli dimensioni, a pianta
quadrata, con quattro torri angolari, circondato da un fossato con tre porte e
relativi ponti levatoi. Vi è da dire, peraltro, che da quella parte, esisteva
un lungo terrapieno, interrotto da un ponte levatoio, che tagliando uno dei
laghi congiungeva alla terraferma, manufatto protetto da mura merlate e che
terminava con una fortificazione, la rocchetta di Sparafucile. Se consideriamo che le mura del castello non
sono curve, ma piatte, già all'epoca di costruzione pareva inadatto a resistere
ai colpi di un'artiglieria ancora agli albori, ma che stata evolvendo
rapidamente. Quindi è più che logico chiedersi il perché di quella costruzione
dai non certo indifferenti costi. Del resto i successori di Francesco I non la
considerarono mai una vera e propria struttura difensiva, consapevoli dai suoi
limiti, e allora restano due spiegazioni, di cui la prima meno plausibile.
Avrebbe potuto servire in caso di rivolta popolare, memori di quanto accaduto
ai Bonacolsi, il cui palazzo non costituì un valido
pilastro di difesa, ma il buon governo adottato dai Gonzaga, sempre disponibili
a soccorrere i propri sudditi senza vessarli in modo particolare sembrerebbe in
netto contrasto con l'ipotesi di una sollevazione; l'altra, che non esclude la
prima, è che il castello era un simbolo di potenza e per una giovane signoria,
che si avviava al marchesato ( il primo marchese di Mantova sarò il successore
di Francesco I) costituiva quasi il sigillo di un dominio ancor giovane, non
avendo un secolo di vita.
Comunque, la destinazione
difensiva del castello durò poco, tanto che già nel 1459 (il maniero era stato
ultimato nel 1406) l'architetto Luca Fancelli fu
incaricato dal Marchese Ludovico III di liberare alcuni ambienti di Corte
Vecchia per il concilio indetto da Pio II e contemporaneamente di ristrutturare
il castello, privilegiandone un assetto residenziale. E fu lì che visse i suoi
anni a Mantova, da consorte di Francesco II, la celebre Isabella d'Este. Poi
con il lento declino della dinastia il castello perse il suo splendore, tanto
da essere utilizzato, in epoca asburgica, almeno per quanto concerne i
sotterranei, come carcere, che vide rinchiusi anche numerosi patrioti.
Oggi come oggi, se lo si
visita, quasi non ci si accorge di passare dagli ambienti di Corte Vecchia, che
poi altri non è che il palazzo del Capitano del Popolo, a quelli del castello,
poiché si presentano tutti accoglienti e realizzati con evidenti scopi
abitativi.
Credo, tuttavia, che il
castello presenti le sale più belle, come quella dei Soli, quella degli Stemmi
e quella dello Zodiaco; la meraviglia delle meraviglie però è la celebre Camera
degli sposi, o Camera picta,
con le pareti affrescate da Andrea Mantegna e di cui ho già scritto qui. Questa, da sola, non solo
merita la visita del maniero, ma addirittura un'escursione turistica a Mantova.
Non vi resta, quindi, che
venire in questa splendida città d'arte a cui consiglio du
accedere provenendo da est, magari dal casello autostradale di Mantova Nord; il
panorama che si presenta al visitatore all'altezza della rocchetta
di Sparafucile è uno di quelli che non è possibile
dimenticare, con i laghi, il castello, parte di ciò che resta della cinta muraria
e una policroma fioritura di torri e campanili.
ORARIO
DI APERTURA
Il Palazzo ed il Castello osservano i seguenti orari:
martedì - domenica: 8.15 - 19.15 (ultimo
ingresso ore 18.20)
Lunedì chiuso
PERCORSI
VISITABILI
DAL 14 FEBBRAIO È
POSSIBILE PRENOTARE LE VISITE PER LA CAMERA DEGLI SPOSI
Il 3 aprile 2015, a tre anni dal terremoto che
danneggiò la torre nord-est del Castello di San Giorgio, la Camera Picta di Andrea
Mantegna è riaperta al pubblico. Il
capolavoro rinascimentale torna a far parte del patrimonio artistico italiano
accessibile ai visitatori dopo i lavori di adeguamento strutturale e
antisismico dell'area danneggiata.
Sempre dal 3 aprile é aperta una nuova sezione museale del Castello di San Giorgio, che include la Camera
degli Sposi, e sarà inaugurata la mostra sulla collezione d'arte Romano Freddi.
BIGLIETTI
Castello di S.Giorgio + Corte Vecchia + Collezione Freddi:
Intero € 13,00
Ridotto € 8,50 dai
18 ai 25 anni non ancora compiuti (solo membri della Comunità Europea)
Per la visita completa delle sezioni museali
di Corte Vecchia con l'Appartamento di Isabella d'Este e del Castello di San
Giorgio con la Camera degli Sposi e la mostra della collezioni Freddi.
Corte Vecchia
Intero € 7,50
Ridotto € 4,25 dai
18 ai 25 anni non ancora compiuti (solo membri della Comunità Europea)
Per la visita alla Corte Vecchia e
all'Appartamento di Isabella d'Este.
Ingresso gratuito per tutti i visitatori ogni prima domenica del mese (DM n. 94 del 27/06/2014).
Mantova Musei Card:
5 musei € 15 (Palazzo Ducale, Palazzo Te,
Museo della Città di Palazzo San Sebastiano, Museo Diocesano F. Gonzaga, Teatro
Bibiena);
8 musei € 17 (oltre ai 5 precedenti, ancheMuseo Tazio Nuvolari (a partire dal 01/08/2015),
Palazzo della Ragione e Torre dell'Orologio e Tempio di San Sebastiano);
SUPPLEMENTO Camera degli sposi € 5,50, ai possessori della Mantova Musei Card sarà
richiesto un biglietto aggiuntivo per accedere al percorso del Castello di San
Giorgio inclusivo delle esposizioni temporanee.
ATTENZIONE: Le Mantova Museum
Card acquistate online dovranno essere ritirate ESCLUSIVAMENTE presso la
biglietteria di Palazzo Ducale,
aperta dal martedì alla domenica dalle ore 8.15 alle ore 18.20 (ultimo
ingresso). Gli altri siti museali non consegnano le Mantova Museum
Card. Validità un anno dal giorno del primo utilizzo.
Come arrivare a
Mantova
Purtroppo, benché ci sia una stazione ferroviaria e la città comunichi con
apposite linee con Milano, Verona e Modena, il numero limitato delle corse, i frequenti
disagi per la vetustà delle motrici rendono poco appetibile il ricorso al
treno. Resta l'Autostrada A22, con uscite a Mantova Nord e a Mantova Sud,
Ospitalità
Dove alloggiare:
http://www.turismo.mantova.it/index.php/hotel/lista/slot/vivere
Dove mangiare:
http://www.turismo.mantova.it/index.php/ristoranti/lista/slot/vivere
Nota: La
fotografia del castello di San Giorgio è stata reperita sul sito
http://lombardia.italiadascoprire.net/