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  Bell'Italia  »  Il castello di San Giorgio, di Renzo Montagnoli 30/10/2015
 

Il castello di San Giorgio

di Renzo Montagnoli

 

Come è noto i Gonzaga sono stati una fra le più famose famiglie principesche d'Europa, grandi protagonisti di un periodo storico che va dal XIV al XVIII secolo. Presenti in città dal XII secolo i Corradi (questo era il loro vero nome), originari di Gonzaga, divennero gradualmente fra i personaggi più in vista di Mantova fino a quando, il 16 agosto 1328, Luigi Gonzaga, grazie a un complotto abilmente preparato, riuscì a strappare il potere ai Bonacolsi, che da diversi anni lo esercitavano, e così divenne capitano del popolo e vicario imperiale di Ludovico il Bavaro. Iniziò in questo modo una signoria che avrebbe visto dapprima l'investitura come marchesi e infine come duchi. Benché piccolo stato era molto appetito dai vicini, soprattutto dal dominio visconteo di Milano, ma non costituiva di certo una preda facile, poiché la cinta muraria risultava ben protetta dai laghi che la cingevano interamente e che rendevano, se non impossibile, almeno estremamente difficoltoso il tentativo di impadronirsene. Stupisce quindi che il IV capitano del popolo, Francesco I Gonzaga, decidesse nel 1395 di far erigere, su progetto di Bartolino da Novara, nella parte della città rivolta a oriente, un castello, un'opera di ragguardevoli dimensioni, a pianta quadrata, con quattro torri angolari, circondato da un fossato con tre porte e relativi ponti levatoi. Vi è da dire, peraltro, che da quella parte, esisteva un lungo terrapieno, interrotto da un ponte levatoio, che tagliando uno dei laghi congiungeva alla terraferma, manufatto protetto da mura merlate e che terminava con una fortificazione, la rocchetta di Sparafucile. Se consideriamo che le mura del castello non sono curve, ma piatte, già all'epoca di costruzione pareva inadatto a resistere ai colpi di un'artiglieria ancora agli albori, ma che stata evolvendo rapidamente. Quindi è più che logico chiedersi il perché di quella costruzione dai non certo indifferenti costi. Del resto i successori di Francesco I non la considerarono mai una vera e propria struttura difensiva, consapevoli dai suoi limiti, e allora restano due spiegazioni, di cui la prima meno plausibile. Avrebbe potuto servire in caso di rivolta popolare, memori di quanto accaduto ai Bonacolsi, il cui palazzo non costituì un valido pilastro di difesa, ma il buon governo adottato dai Gonzaga, sempre disponibili a soccorrere i propri sudditi senza vessarli in modo particolare sembrerebbe in netto contrasto con l'ipotesi di una sollevazione; l'altra, che non esclude la prima, è che il castello era un simbolo di potenza e per una giovane signoria, che si avviava al marchesato ( il primo marchese di Mantova sarò il successore di Francesco I) costituiva quasi il sigillo di un dominio ancor giovane, non avendo un secolo di vita.

Comunque, la destinazione difensiva del castello durò poco, tanto che già nel 1459 (il maniero era stato ultimato nel 1406) l'architetto Luca Fancelli fu incaricato dal Marchese Ludovico III di liberare alcuni ambienti di Corte Vecchia per il concilio indetto da Pio II e contemporaneamente di ristrutturare il castello, privilegiandone un assetto residenziale. E fu lì che visse i suoi anni a Mantova, da consorte di Francesco II, la celebre Isabella d'Este. Poi con il lento declino della dinastia il castello perse il suo splendore, tanto da essere utilizzato, in epoca asburgica, almeno per quanto concerne i sotterranei, come carcere, che vide rinchiusi anche numerosi patrioti.

Oggi come oggi, se lo si visita, quasi non ci si accorge di passare dagli ambienti di Corte Vecchia, che poi altri non è che il palazzo del Capitano del Popolo, a quelli del castello, poiché si presentano tutti accoglienti e realizzati con evidenti scopi abitativi. 

Credo, tuttavia, che il castello presenti le sale più belle, come quella dei Soli, quella degli Stemmi e quella dello Zodiaco; la meraviglia delle meraviglie però è la celebre Camera degli sposi, o Camera picta, con le pareti affrescate da Andrea Mantegna e di cui ho già scritto qui. Questa, da sola, non solo merita la visita del maniero, ma addirittura un'escursione turistica a Mantova.

Non vi resta, quindi, che venire in questa splendida città d'arte a cui consiglio du accedere provenendo da est, magari dal casello autostradale di Mantova Nord; il panorama che si presenta al visitatore all'altezza della rocchetta di Sparafucile è uno di quelli che non è possibile dimenticare, con i laghi, il castello, parte di ciò che resta della cinta muraria e una policroma fioritura di torri e campanili.

 

ORARIO DI APERTURA

Il Palazzo ed il Castello osservano i seguenti orari: 
martedì - domenica: 8.15 - 19.15 (ultimo ingresso ore 18.20) 
Lunedì chiuso




PERCORSI VISITABILI

DAL 14 FEBBRAIO È POSSIBILE PRENOTARE LE VISITE PER LA CAMERA DEGLI SPOSI 
Il 3 aprile 2015, a tre anni dal terremoto che danneggiò la torre nord-est del Castello di San Giorgio, la Camera Picta di Andrea Mantegna è riaperta al pubblico. Il capolavoro rinascimentale torna a far parte del patrimonio artistico italiano accessibile ai visitatori dopo i lavori di adeguamento strutturale e antisismico dell'area danneggiata. 

Sempre dal 3 aprile é aperta una nuova sezione museale del Castello di San Giorgio, che include la Camera degli Sposi, e sarà inaugurata la mostra sulla collezione d'arte Romano Freddi. 

 

BIGLIETTI

 

Castello di S.Giorgio + Corte Vecchia + Collezione Freddi: 
Intero € 13,00 
Ridotto € 8,50 dai 18 ai 25 anni non ancora compiuti (solo membri della Comunità Europea)
Per la visita completa delle sezioni museali di Corte Vecchia con l'Appartamento di Isabella d'Este e del Castello di San Giorgio con la Camera degli Sposi e la mostra della collezioni Freddi. 

Corte Vecchia
Intero € 7,50 
Ridotto € 4,25 dai 18 ai 25 anni non ancora compiuti (solo membri della Comunità Europea)
Per la visita alla Corte Vecchia e all'Appartamento di Isabella d'Este. 

Ingresso gratuito per tutti i visitatori ogni prima domenica del mese (DM n. 94 del 27/06/2014). 

Mantova Musei Card: 
5 musei € 15 (Palazzo Ducale, Palazzo Te, Museo della Città di Palazzo San Sebastiano, Museo Diocesano F. Gonzaga, Teatro Bibiena); 
8 musei € 17 (oltre ai 5 precedenti, ancheMuseo Tazio Nuvolari (a partire dal 01/08/2015), Palazzo della Ragione e Torre dell'Orologio e Tempio di San Sebastiano); 
SUPPLEMENTO Camera degli sposi € 5,50, ai possessori della Mantova Musei Card sarà richiesto un biglietto aggiuntivo per accedere al percorso del Castello di San Giorgio inclusivo delle esposizioni temporanee. 

ATTENZIONE: Le Mantova Museum Card acquistate online dovranno essere ritirate ESCLUSIVAMENTE presso la biglietteria di Palazzo Ducale, aperta dal martedì alla domenica dalle ore 8.15 alle ore 18.20 (ultimo ingresso). Gli altri siti museali non consegnano le Mantova Museum Card. Validità un anno dal giorno del primo utilizzo. 

 

Come arrivare a Mantova

Purtroppo, benché ci sia una stazione ferroviaria e la città comunichi con apposite linee con Milano, Verona e Modena, il numero limitato delle corse, i frequenti disagi per la vetustà delle motrici rendono poco appetibile il ricorso al treno. Resta l'Autostrada A22, con uscite a Mantova Nord e a Mantova Sud,

 

Ospitalità

 

Dove alloggiare: 

http://www.turismo.mantova.it/index.php/hotel/lista/slot/vivere

 

Dove mangiare:

http://www.turismo.mantova.it/index.php/ristoranti/lista/slot/vivere

 

Nota: La fotografia del castello di San Giorgio è stata reperita sul sito

 http://lombardia.italiadascoprire.net/

 

 

 

 
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