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  Bell'Italia  »  La Val di Fumo, di Renzo Montagnoli 30/03/2021
 
La Val di Fumo

di Renzo Montagnoli



Ci sono valli alpine che, per l’andamento orografico o anche per una limitata accessibilità stradale, rappreentano tuttavia dei luoghi che è quasi eufemistico definire incantevoli. E’ così che la val di Fumo si presenta agli occhi degli escursionisti, una manciata di chilometri di natura selvaggia e rigogliosa. Estensione della forse più conosciuta val Daone, ben inserita nel Parco Naturale Adamello Brenta, è solcata da un intrepido torrente che scende dal grande ghiacciaio della Lobbia e che già si chiama con il nome per cui è da tanti conosciuto, cioè il Chiese. Valle tipicamente frutto dell’erosione glaciale, si estende nella direzione Nord-Sud, praticamente nel settore meridionale del massiccio dell’Adamello. L’itinerario ideale per scoprire questa bellissima vallata è quello che parte dal parcheggio del lago artificiale di Malga Bissina, a cui si può arrivare con una tipica strada di montagna, tuttavia ben tenuta e anche sicura. La quota di partenza è a 1.790 m. slm e il sentiero che si prende porta fino al Rifugio Val di Fumo, aperto nel 1960 e sito a un’altezza di 1.920 m. slm, con un dislivello complessivo di 195 metri, per niente impegnativo, anche perché spalmati lungo un percorsi di km. 5,500 che possibile effettuare in circa 90-120 minuti. Al parcheggio non si può fare a meno di ammirare la possente diga che ha formato il lago di Malga Bissina e subito si può intraprendere l’itinerario, scegliendo fra i due disponibili, ognuno dei quali segue una sponda del torrente Chiese. L’itinerario non presenta particolari difficoltà e quindi ci si può concentrare sulle bellezze del paesaggio, con sullo sfondo le innevate cime del Gruppo dell’Adamello, che hanno nomi che richiamano la memoria dei combattimenti che si ebbero ad alte quote nel corso della Grande Guerra: Caré Alto, Corno di Vigo e il Crozzon di Lares. Si arriva così al rifugio Val di Fumo quasi senza accorgersi, un fine corsa provvidenziale perché la fatica comincia a farsi sentire e con essa la fame. Oltre alle possibilità di pernottamento, c’è anche la ristorazione, di qualità indubbia, tale da saziare stomaco e palato. Poi, per chi volesse proseguire, non mancano itinerari più impegnativi, come quello che porta al Rifugio Carè Alto attraverso il Passo delle Vacche. Proprio vicino a quest’ultimo si possono trovare numerose testimoniamze della Grande Guerra e per questo motivo è molto frequentato. Comunque l’escursione è su quote piuttosto elevate (3.000 metri), il che presuppone preparazione e attrezzatura adeguata. Punto di riferimento, o se vogliamo chiamarlo più appropriatamente Campo base, è il Rifugio Caré Alto, sito a 2.459 m. slm.; lungo la cresta del Caré Alto, a monte del rifugio, in un’ora di cammino si può arrivare al cannone austriaco Skoda, restaurato in quella che era la sua postazione originale. Oltre alle tracce delle guerra non ci si può sottrarre al fascino di panorami a 360° e che spaziano dalle cime e dai ghiacciai dell’Adalmello ai torrioni spettacolari delle Dolomiti di Brenta.



Come arrivare


Si percorre la SS237, quella che da Brescia porta al lago d’Idro, in prossimità dell’abitato di Creto si seguono le indicazioni per Val di Daone; indi, per accedere al parcheggio, regolamentato, di Malga Bissina si prende la carrozzabile per la Val di Fumo, incontrando dapprima il lago artificiale di Malga Boazzo (1.225 m slm) e quindi il grandioso bacino di Malga Bissina.


Fonti:


https://www.visitchiese.it/it/


https://www.trentino.com/



Nota: le fotografie a corredo dell’articolo sono raperite in diversi siti Internet




 
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