La
Val di Fumo
di
Renzo Montagnoli
Ci
sono valli alpine che, per l’andamento orografico o anche per
una limitata accessibilità stradale, rappreentano tuttavia dei
luoghi che è quasi eufemistico definire incantevoli. E’
così che la val di Fumo si presenta agli occhi degli
escursionisti, una manciata di chilometri di natura selvaggia e
rigogliosa. Estensione della forse più conosciuta val Daone,
ben inserita nel Parco Naturale Adamello Brenta, è solcata da
un intrepido torrente che scende dal grande ghiacciaio della Lobbia e
che già si chiama con il nome per cui è da tanti
conosciuto, cioè il Chiese. Valle tipicamente frutto
dell’erosione glaciale, si estende nella direzione Nord-Sud,
praticamente nel settore meridionale del massiccio dell’Adamello.
L’itinerario ideale per scoprire questa bellissima vallata è
quello che parte dal parcheggio del lago artificiale di Malga
Bissina, a cui si può arrivare con una tipica strada di
montagna, tuttavia ben tenuta e anche sicura. La quota di partenza è
a 1.790 m. slm e il sentiero che si prende porta fino al Rifugio Val
di Fumo, aperto nel 1960 e sito a un’altezza di 1.920 m. slm,
con un dislivello complessivo di 195 metri, per niente impegnativo,
anche perché spalmati lungo un percorsi di km. 5,500 che
possibile effettuare in circa 90-120 minuti. Al parcheggio non si può
fare a meno di ammirare la possente diga che ha formato il lago di
Malga Bissina e subito si può intraprendere l’itinerario,
scegliendo fra i due disponibili, ognuno dei quali segue una sponda
del torrente Chiese. L’itinerario non presenta particolari
difficoltà e quindi ci si può concentrare sulle
bellezze del paesaggio, con sullo sfondo le innevate cime del Gruppo
dell’Adamello, che hanno nomi che richiamano la memoria dei
combattimenti che si ebbero ad alte quote nel corso della Grande
Guerra: Caré Alto, Corno di Vigo e il Crozzon di Lares. Si
arriva così al rifugio Val di Fumo quasi senza accorgersi, un
fine corsa provvidenziale perché la fatica comincia a farsi
sentire e con essa la fame. Oltre alle possibilità di
pernottamento, c’è anche la ristorazione, di qualità
indubbia, tale da saziare stomaco e palato. Poi, per chi volesse
proseguire, non mancano itinerari più impegnativi, come quello
che porta al Rifugio Carè Alto attraverso il Passo delle
Vacche. Proprio vicino a quest’ultimo si possono trovare
numerose testimoniamze della Grande Guerra e per questo motivo è
molto frequentato. Comunque l’escursione è su quote
piuttosto elevate (3.000 metri), il che presuppone preparazione e
attrezzatura adeguata. Punto di riferimento, o se vogliamo chiamarlo
più appropriatamente Campo base, è il Rifugio Caré
Alto, sito a 2.459 m. slm.; lungo la cresta del Caré Alto, a
monte del rifugio, in un’ora di cammino si può arrivare
al cannone austriaco Skoda, restaurato in quella che era la sua
postazione originale. Oltre alle tracce delle guerra non ci si può
sottrarre al fascino di panorami a 360° e che spaziano dalle cime
e dai ghiacciai dell’Adalmello ai torrioni spettacolari delle
Dolomiti di Brenta.
Come
arrivare
Si
percorre la SS237, quella che da Brescia porta al lago d’Idro,
in prossimità dell’abitato di Creto si seguono le
indicazioni per Val di Daone; indi, per accedere al
parcheggio, regolamentato, di Malga Bissina si prende la carrozzabile
per la Val di Fumo, incontrando dapprima il lago artificiale di Malga
Boazzo (1.225 m slm) e quindi il grandioso bacino di Malga Bissina.
Fonti:
https://www.visitchiese.it/it/
https://www.trentino.com/
Nota:
le fotografie a corredo dell’articolo sono raperite in diversi
siti Internet
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