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  Bell'Italia  »  La perla del barocco, di Renzo Montagnoli 10/04/2021
 
La perla del barocco

di Renzo Montagnoli



Lecce è una graziosa città di circa 90.000 abitanti, famosa per ricomprendere nel suo territorio provinciale gran parte della penisola Salentina, con le sue bellissime coste, ma è anche conosciuta come la Firenze del Sud, oppure, più diffusamente, come la perla del barocco. Infatti questa forma artistica e architettonica, sviluppatasi fra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII, è un tripudio di sgargianti decorazioni che impreziosiscono edifici che in sé non sarebbero degni di nota. Iniziò tutto con la dominazione spagnola, che dell’estetica delle facciate dei palazzi aveva un vero e proprio culto, ma prosegui anche quando gli iberici se ne andarono, tanto ormai il gusto era radicato. Per vedere un’apoteosi di questa straordinaria arte occorre addentrarsi nel centro storico della città e per far questo si accede dall’Arco di trionfo, eretto nel 1548 in onore di Carlo V, comunemente chiamato Porta Napoli, una struttura in pietra bianca di Lecce in perfetto stile barocco. Poi, procedendo, si finisce con l’arrivare in Piazza Sant’Oronzo, la maggiore piazza della città che costituiva anche in epoca romana la fine della via Appia; nel bel mezzo si fa notare la statua di Sant’Oronzo, il protettore di Lecce, edificata nel 1666 dopo che era finita un’epidemia di peste iniziata dieci anni prima. Al lato sud della piazza c’è un’ulteriore testimonianza romana, con il celebre anfiteatro del II secolo d.C., solo in parte riportato alla luce, perché il resrto è sepolto sotto le strade e i palazzi della città. La cattolicissima Spagna, oltre a introdurre il barocco, testimoniò la sua presenza anche con numerose chiese, di cui le più interessanti sono:

- la basilica di Santa Croce, la cui costruzione iniziò nel 1353, con interruzione dei lavori fino al 1549, allorchè ripresero e portarono al suo completamento nel 1695; il periodo è lungo, ma il risultato è eccellente, considerata la splendida facciata barocca in pietra bianca locale e infatti è giusto evidenziare lo splendore artistico costituito dal grande rosone centrale di stile romanico, da quattro colonne, da nicchie, da telamoni, da creauture immaginarie, da animali e da personaggi mitologici, insomma una vera rarità di straordinaria bellezza.


- il Duomo, con una piazza racchiusa da edifici civili, un tempio di notevole bellezza. Del resto l’edificio religioso, originariamente edificato nel 1144, ricostruito nel 1230 e infine totalmente restaurato nel 1659 – 1670, è un trionfo del barocco sia all’esterno che all’interno.


Quest’arte, a volte sovrabbondante, ma più spesso evoluta verso una fuga fino in cielo, non si riscontra solo a Lecce, ma in tutta la sua provincia, con chiese che meritano senz’altro di essere viste, come, solo per citarne alcune, la chiesa di San Domenico di Ceglie Messapica, la basilica di San Martino a Martina Franca, o anche altri edifici, non solo religiosi (Monastero delle Carmelitane Scalze a Gallipoli, l’ex convento degli Agostiniani a Melpignano, il Palazzo dell’Università a Nardò).


Quindi, chi è appassionato di questa forma architettonica e della relativa arte, non ha che l’imbarazzo della scelta, anche se sarà stimolato a visitare tutte queste opere, un’occasione che, se non unica, è almeno rara, visto che sono concentrate tutte nel medesimo territorio. Il problema eventualmente è la distanza perché Lecce è nel tacco dello stivale italiano, ma per non pregiudicare altre possibilità, questa volta rappresentate dalla bellissima natura di questa provincia del sud, si potrebbe conciliare l’aspetto artistico con quello balneare, perché le spiagge di Otranto e di Gallipoli non sono lontane dal capoluogo e sono certamente appaganti.


Fonti: Wikipedia; EdenPuglia; www.salento.com; Compagnia dei Viaggiatori.


Nota: le foto a corredo dell’articolo sono state reperite in diverse fonti Internet.

 
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