Gallipoli
di
Renzo Montagnoli
A
volte mi chiedo perché scrivo questi articoli, tanto più
che ormai non faccio più viaggi lunghi, a differenza di un
lontano passato, e la risposta sta proprio in questo, cioè
sollecitare la memoria per illudersi, almeno, di rivivere quella gita
che tanto mi era piaciuta. E’ questo il caso di un itinerario
fatto una ventina di anni fa in Puglia e che mi ha condotto fino alla
punta estrema del tacco al Capo Santa Maria di Leuca e che mi ha
consentito di visitare diversi luoghi, fra i quali Gallipoli, questa
cittadina che sorge sulla costa occidentale del Salento ed è
bagnata dal mar Ionio. La planimetria di questo abitato è
singolare, perché è presente un centro storico su
un’isola collegata alla terraferma con un ponte in pietra che
risale al XVII secolo, in testa a quale sorge la parte nuova di
Gallipoli. L’origine è sicuramente greca, ma poi divenne
romana, poi ostrogota, poi bizantina, insomma tutta una serie di
dominazioni che si conclusero solo con la spedizione dei Mille che la
condussero all’egemonia del Regno d’Italia; del resto lo
stivale è sempre stato territorio di conquista, in mancanza di
quell’unità che avvenne solo nella seconda metà
del XIX secolo. A lungo famosa per l’olio d’oliva,
utilizzato prevalentemente in tutta Europa come olio lampante per
l’illuminazione delle città, subì gli inevitabili
contraccolpi economici derivanti dal ricorso al più economico
petrolio, così che nel XIX secolo gli intensi traffici
preesistenti scemarono e le attività si ridussero alla pesca,
a cui si unì già il secolo scorso il ben più
redditizio turismo. Al riguardo, è indubbio che le bellezze
della costa salentina siano un irresistibile richiamo, ma è
anche vero che la particolare conformazione di Gallipoli e i suoi
monumenti costituiscano una notevole attrattiva.
Rammento,
come ancora fosse davanti ai miei occhi, il bel castello, circondato
dal mare e sito a un capo del ponte seicentesco che collega il nucleo
antico alla terraferma e al borgo nuovo; ha una base quadrata, con
una torre in ogni angolo, più una quinta torre circolare in
posizione avanzata, il cosiddetto rivellino, in funzione di
avamposto; all’interno ci sono vaste sale con volte a botte,
nonché numerosi cunicoli e camminamenti; edificato nel corso
del XIII secolo ha subito poi diversi interventi volti a migliorarne
l’efficienza difensiva. Altrettanto interessante è poi
la cinta muraria, eretta a partire dal XIV secolo, che fa dell’isola
su cui sorge il borgo antico un’autentica fortezza, integrata
da bastioni atti a migliorarne le capacità difensive. Ci sono
poi altri numerosi monumenti civili, di cui purtroppo ho meno
memoria, essendo stata fugace la mia visita, ma mi piace rammentare
il Palazzo Specolizzi, una splendida residenza signorile del XIV
secolo sita al centro del borgo antico, con un bell’aspetto
esterno, mentre per l’interno nulla posso dire non avendolo
visto.
Non
mancano poi gli edifici religiosi, con numerose chiese, fra le quali
spicca la Basilica Concattedrale di Sant’Agata, una costruzione
del XVI secolo, barocca e a croce latina, sita al centro e nel punto
più elevato dell’isola, il che costituisce un’immagine
di potenza, un faro vero e proprio visibile da ogni punto della cinta
muraria. Se l’esterno è bello, non è da meno
l’interno a tre navate, dove sono presenti numerosi altari
barocchi e quadri di pregevole fattura. Così come esistono
altri edifici civili di interesse, ci sono altre chiese meritevoli,
ma in questa sede mi limito a evidenziare ciò che in una
visita è indispensabile vedere e quello che ho indicato vi
rientra. Del resto per visitare tutto non è sufficiente una
giornata perché c’è da camminare, o meglio
ancora, per dare un’idea della particolarità del
percorso, c’è da scarpinare non poco.
Per
quanto possa sembrar strano, Gallipoli non ebbe da temere, a
differenze delle altre località costiere del Salento, le
incursioni dei pirati saraceni o della marina turca, così che
gli unici danni che ebbe a subire furono quelli provocati da
un’incursione della Serenissima che la occupò nel corso
della guerra condotta contro il Regno di Napoli.
E
infine ci sono le belle spiagge adiacenti la località, varie,
in parte sabbiose, in parte con scogli e calette, un’altra
gioia per gli occhi.
Sono
dell’idea che il turista che si rechi nel Salento, in genere
lungo la bella costa, dovrebbe ritagliarsi un po’ di tempo,
minimo una giornata – che è quanto necessario per vedere
quanto ho descritto – per un salto a Gallipoli, perché
sicuramente non avrà da pentirsene.
Fonti:
Wikipedia;
Gallipoli
online;
Turismo
in Puglia
Nota:
Le fotografie a corredo dell’articolo sono state reperite in
diversi Siti Internet
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