Il
museo della marineria di Cesenatico
di
Renzo Montagnoli
Era
l’ultima domenica di maggio dell’anno 2022 e con una gita
turistica organizzata dal Centro Sociale Il Tiglio di Pietole siamo
andati a Cesenatico, cittadina romagnola bagnata dal mare Adriatico.
Il tempo non era dei migliori, con cielo coperto, con rovesci che di
tanto in tanto riuscivano a sorprendere, con una temperatura non
certo estiva e pur tuttavia nemmeno invernale. Il motivo di questo
viaggio è stata la visita al Museo della Marineria e, in
subordine, una passeggiata per le vie di questo centro balneare,
nonché una degustazione di pesce a pranzo. Il pomeriggio
libero era poi lasciato a iniziative individuali.
Siamo
arrivati al museo alle 10,15 e lì ci attendeva la nostra
guida, una signora del luogo prodiga di notizie. Benché si
acceda a una struttura museale di stile architettonico non ben
definito, ma comunque non recente, lo spazio vero e proprio destinato
ai reperti è invece inserito in una costruzione ariosa e
moderna. Costituito da un ampio piano terra, più un loggiato,
è un unicum in Italia e piuttosto raro anche
all’estero, perché lì troviamo le imbarcazioni
storiche, più tutta una serie di strumenti che si sono
susseguiti nel tempo e utili alla navigazione, nonché vi si
possono riscoprire le origini di Cesenatico. Da rilevare che esistono
in pratica due musei, uno a terra e l’altro galleggiante. Nel
primo, a piano terra, è possibile ammirare due imbarcazioni,
cioè un trabaccolo (un due alberi da pesca e da piccolo
trasporto) e un bragozzo (anche questa un due alberi, pure utilizzata
per la pesca e per il trasporto di merci), munite di vele aperte e
dai caratteristici colori. La sezione galleggiante, sita nella parte
più antica del Porto Canale Leonardesco, ospita dieci barche,
rappresentanti le tipologie tipiche delle imbarcazioni naviganti nel
mare Adriatico. Nel loggiato, invece, che corre elevato e intorno al
piano terra, si possono apprezzare gli strumenti di navigazione di
cui i marinai si sono serviti nel tempo, dai misuratori di velocità
agli scandagli, nonché attrezzature attinenti le attività
marittime, come una tuta da palombaro. La guida è stata assai
prodiga di notizie, ma per chi volesse approfondire c’è
all’ingresso vicino alla biglietteria un punto di vendita di
libri. A prima vista potrebbe sembrare un percorso di visita da
effettuarsi in non più di una trentina di minuti, e questo
probabilmente sarebbe nel caso si volesse procedere senza necessità
di approfondimenti, mentre invece, qualora si ricorresse – e lo
consiglio – a una guida il tempo passa che non ci si accorge e
all’incirca si impiegano una novantina di minuti. Mentre
ascoltavo, in verità un po’ distrattamente, le notizie
fornite dalla guida, guardavo queste imbarcazioni di legno in uso
molto tempo fa e cercavo di immaginarle in mare, con il loro carico
di marinai tutti intenti a calare le reti e poi a tirarle su
dall’acqua colme di pesci, una visione ottimistica di un duro e
difficile lavoro, pieno di pericoli, soprattutto nel caso di una
tempesta improvvisa. Ed ecco allora che vedevo il cielo oscurarsi, il
vento soffiare sempre più violentemente, le onde salire e
sbattere questo guscio di noce, gemente sotto la loro forza; i poveri
marinai si affannavano a calare le vele, biascicando preghiere,
l’albero maestro che si tendeva e poi si spezzava, l’acqua
che allagava il ponte e infine la barca sollevata da un maroso più
violento ricadeva spezzandosi; nessuna zattera di salvataggio, poveri
corpi affidati a Nettuno e a casa, mogli, figli, madri in lacrime
sulla riva con invano le braccia protese per un impossibile soccorso.
Anche all’interno del museo la luce era calata, perché
un cielo sempre più scuro cominciava a scaricare acqua, un
fenomeno veloce, tanto che dopo una decina di minuti tutto era
cessato e abbiamo potuto uscire.
All’esterno
si trova, come detto nel porto canale, il museo all’aperto,
molto caratteristico e appagante; inoltre, in occasione delle
Festività Natalizie, queste imbarcazioni ospitano un
bellissimo Presepe, una vera e propria chicca.
Il
29 maggio abbiamo scarpinato un bel po’, perché oltre al
museo, che ci ha impegnato parecchio, si è deciso di procedere
a piedi lungo il non certo breve Porto Canale per raggiungere il
ristorante in cui avevamo prenotato il pranzo e che avevamo già
sperimentato positivamente quattro anni fa in occasione appunto di
una visita dicembrina a Cesenatico per un mercatino di Natale. Anche
questa volta il bel locale Peccato di gola non ci ha deluso,
con i suoi piatti di pesce, eccellenti e più che abbondanti,
tanto che si fatica a mangiare tutto. E dopo? Dopo ritorno al
parcheggio del pulman lungo il Porto Canale, con i suoi negozi di
generi vari, i suoi ristoranti, le sue gelaterie e, in via del tutto
eccezionale, con l’esposizione di numerose vetture di un
autoraduno (si trattava dell’ormai non più prodotta
autovettura popolare della Germania Est, la Trabant, dai famigerati -
perché altamente inquinanti - motori a due tempi).
Nel
ritorno a casa di tanto in tanto sono cadute alcune gocce di pioggia,
poca, per non dire pochissima cosa se paragonate alla giornata da
tregenda prevista dai meteorologi; stanchi, ma appagati, ci siamo
riposati e qualcuno ne ha approfittato per un salutare pisolino.
La
visita al museo e la passeggiata lungo il Porto Canale da sole
meritano questo viaggio a Cesenatico, senza dimenticare le delizie
per il palato rappresentate dalla cucina del Peccato di gola e
probabilmente anche degli altri numerosi ristoranti.
Noi, provenendo da Borgo Virgilio, provincia di Mantova, siamo
arrivati prendendo l’Autostrada A22 (casello di Mantova Sud) e
uscendo a Cesena; da lì in 13 Km. circa di strada provinciale
si è a Cesenatico.
Alcune
notizie utili per visitare il Museo della Marineria:
Orari
di apertura
Dal
lunedì al venerdì
Orario:
10:00 – 12:00
Sabato,
domenica e festivi
Orario:
10:00 – 12:00 e 15:00 – 19:00
Biglietti
Biglietto
intero: € 2,00
Biglietto
ridotto: € 1,00 (sotto i 18 e sopra i 65 anni, scuole,
insegnanti, gruppi, soci ICOM, altre categorie)
Visite
guidate (1 ora): €50,00 (compreso biglietto d’ingresso)
Visite
guidate (2 ore): € 100,00 (compreso biglietto d’ingresso)
Come
arrivare al museo
Il
Museo della Marineria si trova a Cesenatico, in via Armellini, 18,
sulla banchina del tratto più interno del Porto Canale
Leonardesco. L’ingresso del museo (Sezione a Terra) è
proprio davanti alla Sezione Galleggiante, dove le barche in acqua
sono visibili liberamente.
Via
Armellini è pedonale: per chi arriva in auto consigliamo di
parcheggiare nella vicina Piazza della Rocca; la Stazione FFSS è
a circa 200 metri; la bicicletta può essere lasciata davanti
al museo.
Se
arrivate con una barca tradizionale, potete ormeggiarla
temporaneamente nel Porto Museo (avvisateci prima)
Informazioni
e segreteria:
tel: +39
0547 79205
email: infomusei@comune.cesenatico.fc.it
Nota:
Le fotografie a corredo dell’articolo sono state reperite in
diversi siti Internet
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